Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Praga amara per la Lazio

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Non è bastato dominarla per vincerla e quando la palla decide di non entrare non c'è nulla da fare. Così ora la Lazio non è solo fuori dalla Champions, ma anche dalla possibilità di essere ripescata in quella Coppa Uefa che poteva diventare la magra consolazione di un'Europa che invece è svanita del tutto. Logica la delusione di un Mancini visibilmente contrariato dall'andamento di una partita sfortunata e dal rendimento di alcuni dei suoi, che non l'hanno certo soddisfatto: «L'eliminazione brucia perché abbiamo avuto la partita in mano ma l'abbiamo buttata sprecando troppe occasioni da gol, che quando capitano bisogna concretizzarle. Sono molto arrabbiato con gli ultimi entrati perché hanno dato pochissimo, da loro mi aspettavo di più». E non aggiunge altro. Ma la lingua continua a battere dove il dente duole, i gol falliti: «Più ci penso e più mi ci sto male: ho il grandissimo rammarico di aver visto la squadra giocare bene, creare molto, ma sprecare altrettanto. Ripeto, quando le occasioni da gol capitano queste vanno concretizzate e noi, purtroppo, non lo facciamo. D'altronde a Praga la qualificazione dipendeva solo da noi, visto che sapevamo che il Besiktas non avrebbe vinto col Chelsea». Nel ripensare all'andamento del girone, poi, l'analisi delle cause dell'eliminazione è lucida: «Credo che a parte le due gare con gli inglesi nelle altre abbiamo giocato bene ma sprecato troppo. Per questo alla fine siamo stati eliminati: se non segni non vinci e con una vittoria sola non vai avanti. Ora, è chiaro, non bisogna abbattersi. Siamo stati eliminati, pazienza, ora bisogna andare avanti e rialzare subito la testa, pensando a fare bene in campionato e in Coppa Italia». A chi gli chiede se questa eliminazione potrà portare a qualche cessione eccellente a gennaio, poi, il mister risponde deciso: «No, ve lo assicuro, alla riapertura del mercato non andrà via nessuno». Le tegole Giannichedda e Lopez, arrivederci nel 2004. I due giocatori biancocelesti, dopo i rispettivi infortuni subìti sabato scorso durante la sfida vinta con la Juventus, torneranno soltanto dopo la sosta natalizia. Gli esami clinici effettuati dall'attaccante argentino hanno confermato la prima diagnosi fatta a caldo dal Professor Andrea Campi, consulente esterno del club laziale, che nell'intervallo della partita era sceso negli spogliatoi dell'Olimpico per valutare le condizioni fisiche del giocatore. Il puntero biancoceleste ha riportato lo stiramento del legamento collaterale interno del ginocchio destro. Il suo rientro è previsto per la prima partita del 2004 quando, il 6 gennaio, la Lazio si presenterà al Granillo di Reggio Calabria per affrontare la formazione allenata da Giancarlo Camolese. Anche Giuliano Giannichedda potrebbe tornare a disposizione di Mancini per la trasferta in Calabria. Avendo già utilizzato i tre cambi a sua disposizione il tecnico laziale contro la Juve era stato costretto a tenere in campo il centrocampista nonostante lo stiramento alla coscia sinistra. L'ecografia di controllo effettuata ieri mattina dal giocatore ha evidenziato il problema muscolare: Giannichedda ha uno stiramento di secondo grado al bicipite femorale della gamba sinistra.

Dai blog