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Basket Senza Myers la Virtus cade sul parquet della Lauretana e interrompe la sua serie positiva Biella amara per la Lottomatica

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Per carità, c'è tempo, e qualche indicazione positiva è emersa anche dalla sconfitta. La prima è che Alexander è un giocatore più che affidabile, forse ancora troppo guardia e poco playmaker, ma ha punti nelle mani e personalità. L'altra è che Markone Tusek è ormai una delle certezze cui Roma può aggrapparsi. Dalle sue mani sono partiti i tiri della speranza, che nell'ultimo quarto hanno regalato illusori vantaggi prima dello sprint decisivo della squadra di Ramagli. Ma anche a Biella è emersa l'inadeguatezza di Bennermann, apatico fino all'inguardabilità, ed il problema legato a Bonora. Lui dà intensità e regia, ma guai a chiedergli punti. E in assenza di Myers e con Righetti e Barton alterni, e le solite difficoltà nel trovare punti nell'area pitturata, sarebbe servito un altro terminale tra gli esterni per cullare sogni di vittoria Il vero grande problema dei primi 20', quello che poi ha pesato come un macigno sul -7 da cui Roma è dovuta ripartire dalla palla a due del terzo periodo, è stato, come successo un pò troppo spesso nelle ultime occasioni, difensivo. Belcher, Soragna e Carraretto hanno fatto polpette della flebile resistenza opposta dai ragazzi di Bucchi. Che come spesso accaduto ha fatto ricorso alla zona. Che questa volta però non è sembrata il fortino invalicabile che aveva confuso le idee a Livorno e Milano, soprattutto perchè l'ispirato Cookie Belcher ha trovato canestri difficili, ma che sono nel suo dna cestitico. E se Roma non è naufragata è perchè dall'altra parte, dopo essere entrato a partita cominciata, Alexander ha replicato, assieme a Tusek, al connazionale in maglia biellese rendedogli perbene la pariglia. Ben 16 i punti infilati dall'ultimo arrivato nei primi 20', dopo che la Virtus era anche scivolata a - 10, 46-36, proprio nel finale del secondo periodo, prima che il play Usa sparasse sulla sirena il tiro del -7. Semmai imbarazzante nei primi 20' è stata l'impalpabile prestazione di uno spaesato Doremus Bennermann. Proprio l'assenza di Carlton Myers gli ha aperto spazi inaspettati, come il quintetto, cui il discusso esterno di passaporto svedese ha risposto come un'ameba. Alla ripresa delle ostilità la Virtus ha stretto le maglie difensive e grazie a punti distribuiti con intelligenza è arrivato il vantaggio, 50-51, con un canestro di Tonolli. Ma Biella ha trovato vivacità da Di Bella e punti da Soragna e solo un ennesimo miracolo di Alexander ha ricucito lo strappino per il 58-56 del 30'. Una fiammata di Barton, 5 punti in un amen, ha dato alla Virtus il massimo vantaggio, 61-63, cui Biella ha subito replicato. Tusek ha messo dentro la tripla che per l'ultima volta messo Roma con il naso avanti, 67-68, prima del rush di Biella iniziato con un tiro da tre di Sales (70-68) e proseguito dal cedimento della Maginot di Bucchi sotto le incursioni dell'ottimo Di Bella, di Soragna e del meraviglioso Belcher. Nulla da fare per Roma che, in attesa del Partizan, si coccola Alexander ma che deve leccarsi le ferite e pensare che forse la scorribanda sul mercato non può essersi conclusa solo con il suo ingaggio.

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