Lo sconforto di Lippi: «Attraversiamo un momento difficile, ormai è chiaro Dopo 45 minuti avrei voluto sostituire tutti»
Spirito, grinta e vittoria. Proprio quello che sognava dopo la disfatta di Siena. Mancini si gode il trionfo con la Juve ma guarda avanti. Nel mirino c'è già Praga, una missione speciale per conquistare gli ottavi di Champions League. Serve una vittoria ma lui, il demiurgo biancoceleste, ci crede. Eccome. «Andremo per vincere, anzi vinceremo sicuramente». Tono perentorio, deciso, nient'affatto preoccupato dal clima, dal furore avversario, magari dalla sfortuna, più o meno casuale compagna d'avventura. Giocatori buttati già dagli infortuni come birilli, Mancini fa spallucce. «Un peccato, spero almeno di riavere Muzzi. Per Lopez e Giannichedda i tempi sono un po' più lunghi». Infine c'è anche una partita. Che non dovrebbe essere solo il corollario ma la limpida fotografia d'una Lazio ritrovata. «Ma la squadra l'avevo vista bene già a Modena, con lo spirito giusto. Certo ieri sera m'è piaciuta molto, soprattutto nel primo tempo. Direi che siamo stati perfetti. Nella ripresa abbiamo sofferto un po' ma avevamo perso diversi giocatori e la profondità offensiva. Senza Muzzi e Lopez era prevedibile. La squadra però ci teneva maledettamente a fare una buona partita e ci siamo riusciti». Il segreto della magica notte dell'Olimpico è racchiuso nel 4-3-3 scelto dal tecnico biancoceleste per scardinare i propositi juventini. «Era da un po' che pensavo a questa soluzione, anche per ovviare all'assenza di Cesar. Solo che negli ultimi tempi, prima Muzzi e poi Lopez si sono fatti male ritardando questo esperimento. Il primo tempo, come detto, siamo stati perfetti». Lo scudetto sembra tornato d'attualità ma l'allenatore smorza gli entusiasmi. «È ancora presto per parlare di questi discorsi. La vetta è lontana». Nel mirino c'è solo Praga. «Sicuramente. Ora pensiamo solo a vincere contro lo Sparta. Faremo di necessità-virtù». Delusione Lippi Lo spogliatoio bianconero è livido di rabbia. Il tecnico non cerca scuse. «Attraversiamo un momento difficile, ormai è chiaro. Me ne ero accorto già a Modena, quando avevamo vinto pur non essendo brillantissimi. La Lazio ha giocato bene, ci ha creato qualche difficoltà, ma nel secondo tempo abbiamo provato a risalire la corrente. Fossimo riusciti a essere più cinici sotto porta avremmo potuto riprendere la partita. Certo è che alla fine del primo tempo li avrei sostituiti tutti i miei giocatori». Deluso anche Ferrara. Il capitano bianconero non cerca alibi. «Dobbiamo rimanere uniti per uscire fuori da questa situazione. Sapevamo che la Lazio stava bene, ci può stare di perdere con loro. Si sono riavvicinati alla posizione di vertice, ma le distanze non sono abissali per nessuno». La Juventus ha collezionato ieri sera la terza sconfitta consecutiva, dopo quelle rimediate contro Inter e Galatasaray. La Lazio invece sorride: da oggi scatta la campagna ceka per centrare gli ottavi di Champions League. Negli occhi le perle di Corradi e Fiore e una vittoria che riaccende l'entusiasmo.