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di DANIELE DI MARIO PIVA, Seppani e Corvia hanno condannato la Lazio a un pesante 3-0 ...

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Eppure, le tre reti di scarto sono bugiarde. La Roma ha dilagato, sfiorando in almeno altre sei occasioni la marcatura. Insomma, fosse finita con un punteggio più rotondo, non si sarebbe dovuto gridare allo scandalo. Decisivi ai fini del risultato, l'approccio mentale alla gara del tutto sbagliato da parte dei biancocelesti di Caso e i classici episodi. Tutti a sfavore della Lazio. Al 4' Piva ha infilato una strepitosa punizione su cui il portiere De Angelis (per il resto strepitoso) ha un po' dormito. Al 35' l'arbitro, Pizzi di Saronno, non ha espulso De Martino per doppia ammonizione. Al 47' Delgado ha sfiorato il pari, colpendo la traversa. Nella ripresa, dopo nemmeno 2' è arrivato il raddoppio di Seppani che ha tagliato le gambe alla Lazio. Per il resto, è stato un assolo giallorosso, con i ragazzi di De Rossi assoluti padroni del campo (hanno sfiorato il gol Galasso, Galloppa, Corvia, De Martino) e la Lazio ridotta in 10 per un'eccessiva espulsione di Latini, autore del fallo da rigore che ha portato Corvia sul dischetto per il definitivo 3-0. Determinato De Rossi: «Adesso voglio ribaltare il risultato con la Salernitana in Coppa Italia. Gran derby, la squadra si è ritrovata». Deluso Caso: «Sbagliato l'approccio alla gara. Non abbiamo giocato. Gli episodi hanno fatto il resto».

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