Mancini sicuro: «Vinciamo noi»

Prova del nove per i biancocelesti chiamati a riscattare l'umiliazione subìta sette giorni fa a Siena. E' necessario un successo per non affogare nell'oblio di una stagione anonima: «Abbiamo grandissime possibilità di vincere - afferma il tecnico laziale - ne sono convinto. La squadra sta bene, anche se il successo ottenuto in coppa Italia contro il Modena rappresenta soltanto un brodino caldo dopo gli ultimi risultati altalenanti. E' necessario trovare continuità di risultati, ma non ci sentiamo inferiori a nessuno. La Juve non è più forte di noi, nessun avversario può esserti superiore fino al calcio d'inizio: la risposta arriverà dal campo, vedremo se al fischio finale saranno più bravi di noi. Si inizierà con undici giocatori per parte, fin quando non ci manderanno fuori qualcuno....». Mancini aggiunge un po' di pepe alla partitissima della dodicesima di campionato, o forse fa dell'autoironia visto il momento poco tranquillo dei suoi uomini. Si entra in tema di arbitri e spunta il nome di Bolognino che anche questa sera fischierà all'Olimpico. «Ancora? - dice con faccia sorpresa l'allenatore dei biancocelesti - sembra aver fatto l'abbonamento con noi, ma per quanto mi riguarda non ho nulla da dire. Con il Perugia credo che abbia diretto bene una partita difficile da tenere in pugno. Si è parlato troppo di quanto è accaduto in campo in quell'occasione, anche durante Milan-Juventus ci sono stati numerosi accenni di rissa, mi sembra che non ne abbia parlato nessuno....». Mancini chiede una vittoria e una Lazio impavida. «Voglio una squadra coraggiosa, determinata, capace di provare anche cose difficili. Dobbiamo giocare con quel coraggio che fino a questo momento ci è mancato. A Modena, al di là dei valori espressi in campo abbiamo giocato molto bene, con una difesa molto alta ed un pressing a tutto campo. Credo sia questo il modo migliore per non prendere gol. Una vittoria ci regalerebbe morale, tranquillità e soprattutto farebbe classifica». Mancini non crede ad una Juventus in crisi, nè a una Lazio con la sindrome da scontro diretto. «Con il Milan eravamo andati in vantaggio con un gol regolare, con la Roma avevamo disputato una buona partita nonostante le numerose assenze. Negli scontri diretti non siamo mai stati surclassati dai nostri avversari. Non credo a chi parla dei bianconeri in crisi: in coppa contro i turchi meritavano di vincere. La storia ci insegna che difficilmente la Juventus sbaglia più di una partita di seguito: noi siamo qui per farli sbagliare ancora, così cambia anche un po' la storia.......». Una vittoria dei biancocelesti non cambierà la storia, ma di certo potrebbe cambiare una stagione fino a questo momento impalpabile. Sim. Pie.