UN GRAN GOL DELL'UCRAINO CONSENTE AI ROSSONERI DI PASSARE SUL CAMPO DELL'AJAX
Un'occasione troppo ghiotta per il Milan, alla ricerca di quella vittoria che lo promuoverebbe con una giornata d'anticipo. E i rossoneri fanno di tutto per conquistarla, giocando a ritmi altissimi soprattutto a centrocampo dove Gattuso ringhia, Pirlo costruisce, Kakà e l'ex Seedorf (fischiatissimo) si muovono come forsennati e sprecano pochissimo. L'Ajax, che negli anni '70 insegnò all'Europa il gioco totale e la zona, stupisce nelle sue marcature a uomo di Obodai su Kakà, Escudè su Shevchenko e Yakubu su Inzaghi. Lo 0-0 del primo tempo, dunque, arriva solo per l'imprecisione di Inzaghi (tiro alto dal limite al 5' e in ritardo sull'invito di Pirlo al 19') e del gol annullato a Shevchenko al 33' per un precedente fallo dello stesso Inzaghi visto solo dall'arbitro. Meier, però, fischia prima della conclusione di Sheva. Per l'Ajax solo un colpo di testa alto di De Jong su azione d'angolo. Ad inizio ripresa dentro Pancaro e fuori Laursen (problemi con le lenti a contatto), con Costacurta che torna a fare il centrale insieme a Maldini. Il Milan continua a giocare in modo regale e dopo tanto penare arriva il gol: cross al bacio di Cafu per Sheva libero a centro area, stop di petto e sinistro a beffare Lobont. Subito dopo Yakubu salva su una incursione di Cafu, mentre al 58' e al 67' sono Seedorf e Inzaghi a sfiorare il raddoppio. Un bel Milan, dunque, che nonostante qualche inevitabile sofferenza nel finale, è parso autoritario come mai si era visto in questa Champions in cui si è assicurato la promozione al turno successivo con due settimane di anticipo. E ora potrà dedicarsi a campionato e Intercontinentale.