Maradona a Cuba uomo-immagine

La conferma, puntuale, arriva dopo la partita del Dall'Ara che ha visto la Roma schiantare il Bologna di Mazzone: gioco, gol e spettacolo. Un mixer essenziale che rilancia i giallorossi per la lotta al titolo. Alla Juve non riesce l'allungo, il Milan tiene botta e ora più che mai, calendario alla mano, le prossime tre partite possono decidere molto in chiave campionato. Totti non ci gira attorno e sulla Roma targata 2003 non ha dubbi: «È una grande squadra, siamo un gruppo molto unito formato da grandi giocatori. C'è qualità e in più, quest'anno, c'è la voglia e la mentalità giusta». Già, una mentalità che permette di pronunciare quella parola inutilizzabile altrimenti: scudetto. «Dobbiamo riuscire — continua il leader giallorosso — a dimostrare di volta in volta la nostra forza. Questo sarà importantissimo per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati a inizio stagione». Il messaggio è chiaro e riporta alla mente quanto successo nel 2001. E sarà un caso, ma i numeri parlano di una Roma maledettamente simile a quella che ha portato nella capitale l'ultimo titolo tricolore. Ventidue gol realizzati nelle prime dieci giornate di campionato come in quella stagione. Così come furono quattro i gol di Totti: stessa cifra raggiunta finora dal capitano che ha giocato, come allora, nove partite su dieci in campionato. Una sola poi, sempre parlando delle prime dieci giornate, la vittoria senza il capitano in campo: nel 2001 fu a Brescia (4-1), a Udine (2-1) quest'anno. Ma le assonanze parlano anche di gol spettacolari segnati sempre dal leader giallorosso: due in entrambe le annate senza contare che fu proprio Totti a realizzare nei 4-0 registrati nelle due occasioni. C'è quindi molto Totti in questo avvio fulminante dei giallorossi in piena corsa per il titolo finale. E adesso viene il bello, con la Roma che ha già affrontato tutte le «grandi» tranne il Milan. La Juve invece, «arcangelo Gabriele» a parte, da domenica prossima, dovrà iniziare a fare i conti con le altre pretendenti allo scudetto. La rinata Inter di Zaccheroni, poi la settimana dopo la Lazio di Mancini rinvigorita dal successo polemico contro il «giallorosso» Cosmi e il suo Perugia. Poi la squadra di Lippi avrà il Parma che anche senza Adriano, andrà al Delle Alpi per dimostrare quanto valgono Gilardino & Co.. I rossoneri invece, che al pari della Roma sono rimasti lì agganciati alle caviglie degli uomini di Lippi, hanno un cammino molto più fluido di fronte: a conti fatti la Roma dovrà tenere d'occhio quasi più il Milan che la Juve. Milan però con il quale potrà fare i conti personalmente alla quindicesima giornata. Lì si potrà iniziare a vedere che piega prenderà la stagione in corso. Unico vantaggio per la squadra di Capello il fatto di non giocare la Champions... ma basterà?