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IL BOMBER DEL MILAN (101 RETI) SI GODE IL MOMENTO MAGICO

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Il giorno dopo la partita col Chievo, in cui sono arrivati insieme il 100esimo e 101esimo centro rossonero (quarta doppietta in questo campionato, 16esima in assoluto in serie A) è il giorno della celebrazione del ventisetttenne attaccante ucraino del Milan, arrivato in Italia dalla Dinamo Kiev di Lobanovsky nell'estate del '99. La scossa nel finale della passata stagione: il gol nella semifinale dell'euroderby contro l'Inter e poi quello nella finalissima all'Old Trafford: «Un gol importantissmo - commenta Shevchenko - ma anche di difficile realizzazione: sono stato bravo a coordinarmi e a riuscire a tirare mentre cadevo». Quest'anno già 10 in Italia, una stagione iniziata con la perla a Montecarlo che ha dato la Supercoppa Europea ai rossoneri contro il Porto: «Quella è stata una bella rete per l'azione che l'ha creata, per l'assist di Rui Costa: io sono saltato bene e ho anticipato il difensore - continua il nazionale ucraino - ma dal punto di vista della coralità del gioco il gol più bello è stato quello di questo campionato contro la Sampdoria a Genova, il primo». Ma c'è un gol che va diritto al cuore di Shevchenko: «Il rigore all'Old Trafford di Manchester contro la Juventus», quello decisivo per vincere la Champions League il 28 maggio scorso. «Prima di quel giorno, prima di quel gol io ero un giocatore che in Europa non aveva vinto niente, dopo aver segnato ho alzato al cielo il trofeo più prestigioso. Quel gol mi ha cambiato la vita».

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