Mancini ci crede: «Poca brillantezza e tanti infortuni, tre punti d'oro»
Il quarto posto in classifica in condominio con l'Inter non lo soddisfa ancora, ma lo lascia ben sperare per il futuro. La sua squadra ha reagito alle difficoltà incontrate in mezzo al campo, dove il Perugia era riuscita a mantenere un certo predominio, soprattutto nella prima parte della ripresa. Ma alla fine il risultato ha dato ragione al tecnico jesino: «È un successo importante che ci consente di mantenere le distanze con la vetta della classifica. Il Perugia ci ha messo in difficoltà, l'espulsione di Diamoutene ci ha dato una bella mano ma credo che fosse ineccepibile. Nel secondo tempo i nostri avversari sono stati molto bravi a chiuderci, la mia squadra aveva il baricentro troppo basso e non riuscivamo a creare pericoli alla porta di Tardioli. Partita nervosa? Non posso dare giudizi sulla doppia espulsione che ha coinvolto Sergio Conceicao: ero dall'altra parte rispetto all'azione, quindi non ho visto niente. La terza espulsione di Di Loreto è arrivata a fine partita, ormai la sfida era indirizzata. È stata una partita combattuta, ma fisicamente la mia squadra sta piuttosto bene. Forse abbiamo pagato qualcosa dal punto di vista della brillantezza, ma in queste due settimane di sosta avevamo lavorato tantissimo sul fondo. Semmai i nostri problemi sono legati ai tanti infortuni che i miei giocatori hanno subìto: ho preferito togliere Stam alla fine del primo tempo per non rischiare in vista della prossima partita di Champions League, così come Stankovic che è uscito dal campo in barella per un forte colpo al ginocchio. Mi auguro di poterlo recuperare per mercoledì quando avrò nuovamente a disposizione anche Fiore». In mezzo al campo contro la compagine perugina c'è stato tanto, troppo nervosismo: quattro giocatori espulsi e Cosmi allontanato dal terreno di gioco la dicono lunga su una partita che per certi aspetti somigliava più ad una sfida da bar più che ad una gara della massima serie del campionato italiano. Anche Mancini è stato costretto ad intervenire a più riprese per cercare di sedare gli animi ed alontanare i suoi giocatori dai focolai della rissa. «Sono intervenuto - commenta Mancini - per cercare di allontanare i miei giocatori dalla panchina del Perugia: in quel momento mancavano poco meno di quindici minuti alla fine e noi avevamo la superiorità numerica in mezzo al campo. L'unica cosa che dovevamo fare era mantenere la calma cercando di portare a casa i tre punti. Era la cosa più opportuna da fare». E mister Mancini per qualche istante è tornato ad essere giocatore: uno spintone a Corradi, un altro a Giannichedda, un buffetto - si fa per dire - a Conceicao per placare gli animi e restituire tranquillità a tutti. Il tecnico laziale poi guarda avanti parlando della prossima sfida di Champions League contro i turchi del Besiktas. «Mercoledì avremo un impegno difficilissimo, decisivo per il nostro cammino in Europa. Avrò bisogno di tutti i miei giocatori, disputare tre partite in otto giorni non è semplice». La Lazio inizierà da oggi a preparare la sfida con i turchi: nella gara di metà settembre furono Stam e Fiore a soffocare le velleità di Lucescu. Mancini ora chiede un'altra prova di forza. Nei 180 minuti di Champions League vuole staccare il visto per il passaggio del turno.