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TORINO — Ha vinto un'altra battaglia, anche questa da campione.

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Un virus che condiziona e limita l'attività stalloniera di un cavallo, in quanto il seme non può essere congelato ed esportato all'estero. Una brutta botta per il Capitano, sulla cui attività di riproduttore avevano investito diversi miliardi delle vecchie lire il suo proprietario, Enzo Giordano, e Roberto Brischetto, proprietario dell'allevamento «Il Grifone» (a Vigone, vicino Torino), al quale è affidata in toto la gestione di Varenne come stallone. Varenne ora è guarito. I nuovi test ai quali il figlio di Waikiki Beach si è sottoposto il mese scorso hanno evidenziato la negatività: nessuna presenza di Eva, nemmeno una piccola traccia del virus. A spiegare lo stato di salute del vincitore di due Prix d'Amerique è la dottoressa Giovanna Romano, che ha curato Varenne sotto l'aspetto sanitario. «Tutti e tre i test, svolti a distanza di 10-15 giorni l'uno dall'altro e come da procedura per i riproduttori, hanno dato esito negativo. In tutti e tre i campioni del seme non c'è presenza di Eva. Abbiamo svolto anche un test addizionale, il Pcr, peraltro non obbligatorio, che rivela anche la presenza di eventuali piccoli frammenti, ma anche questo test è risultato negativo. Varenne è guarito del tutto, ed ha anche un'ottima fertilità». La dottoressa Romano spiega anche a cosa è dovuta la guarigione di Varenne. «È stato il sistema immunitario del cavallo. Varenne ha potuto godere in questo anno di un regime di vita assolutamente stabile e tranquillo. Niente stress, viaggi da un capo all'altro del mondo, attività agonistica. Ed ora il suo seme può essere esportato in tutto il mondo. Quest'anno l'abbiamo potuto esportare solo negli Usa, perchè lì c'è un protocollo diverso, in pratica non ci sono restrizioni per gli stalloni affetti da Eva».

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