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SOGNI «Ancora mi capita di sognare i gol sbagliati».

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Essendo un perfezionista non potevo accettare di perdere, già a 8 anni, era una cosa istintiva. I miei genitori non mi hanno mai fatto grandi complimenti. Forse inconsciamente cercavo di conquistarli». (Gianluca Vialli) TATUAGGI «Me lo ha chiesto mio padre. E io non ho avuto alcuna esitazione ad accontentarlo». (Maradona junior mostrando il tatuaggio del Che sul braccio destro) DANTE «Ricordo che ci recitava la Divina Commedia a memoria, lui che aveva fatto la quarta elementare». (Maria Giovanna Carnera, 60 anni, ricordando il padre Primo) PADRONI «Ero un padre-padrone, elastico e duro. Ai miei lavoratori davo tutto, gli permettevo di fare gli straordinari, il lavoro notturn». (Gaucci) SENECA «Più che un De Senectute mi piacerebbe scrivere un De Juventute e dedicarlo alla mia squadra del cuore». (Alessandro Galante Garrone) PALLANUOTO «Si giocava in mare, l'arbitro su una barca, e un giorno, giudicato colpevole per una decisione ingiusta, l'arbitro fu preso a fiocinate, scappò su quella stessa barca inseguito da una flotta di altre barche a remi, ma il mare era un po' agitato, l'arbitro cominciò a vomitare e fu salvato su un motoscafo delle guardie di Finanza». (la pallanuoto anni Quaranta raccontata da Cesare Rubini)

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