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di LUCA COLANTONI STORIA di un ritorno in giallorosso, di un legamento operato ad aprile ...

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Questa, in pillole, è la storia recente di Cristiano Lupatelli che ieri si è presentato in sala stampa, accompagnato dal medico sociale della Roma, Mario Brozzi. «Il motivo per cui sono qui - ha detto il portiere - è perché ho letto cose inesatte sulla mia salute. Sto bene e non sono venuto perché mi scade il contratto, di questo se ne occuperanno la società ed il mio procuratore. Ora voglio solo recuperare e tornare in squadra». Concetti chiari, come i suoi desideri. «A Bologna non sarà facile ma se la Roma farà vedere le sue capacità non ci saranno problemi. Possiamo competere fino alla fine e vorrei dare un contributo attivo alla squadra, non essere solo un portafortuna». Fin qui le parole di un ragazzo che non vede l'ora di tornare ad essere quello di un tempo. Poi, è stato il momento più ufficiale, ovvero quello delle spiegazioni dettagliate del responsabile dello staff sanitario. «Il giocatore ha subìto un cedimento muscolare del menisco durante un allenamento - ha detto Brozzi - e quindi è stato sottoposto ad una artroscopia, operazione non diagnostica, ma interventistica. Per correttezza morale e professionale abbiamo però ritenuto opportuno avere un primo consulto da Marcacci, che lo aveva già curato. Ora - continua il medico - il legamento è clinicamente guarito e credo che tra una decina di giorni Lupatelli sarà a disposizione del mister. Non siamo qui per l'assicurazione, la società è informata su tutto». Ma poi il dibattito dottore/cronisti, si è fatto più acceso, quasi un botta e risposta iniziato con una precisa domanda: «Il professor Mariani, ha mai consigliato di intervenire di ancora sul legamento»? A Brozzi la risposta: «Togliereste una struttura integra per ricostruirne una nuova? Immagino di no e neppure noi». Ed ancora i cronisti. «Questa è anche la risposta di Mariani»? E Brozzi: «L'unica persona che può decidere di toccare un legamento di un calciatore della Roma sono io ed ho detto non andava toccato». Ma si va al rialzo. «La decisione finale spetta a lei - incalzano in sala stampa - ma può anche darsi che il professor Mariani abbia consigliato altre strade»? Ed il medico sociale. «Io sono il responsabile dello staff sanitario e qualunque cosa accadrà, sarò il primo a risponderne. So solo che un giornale di Roma ha scritto che a Lupatelli era rimasto solo un terzo del crociato: ci sono cartelle cliniche che fanno vedere una struttura integra. Marcacci usa una tecnica diversa, ma alla fine la sostanza e' la stessa. Il termine lasco? Non mi dice nulla. Non c'è il rischio che il legamento non sia teso come dovrebbe». Questi i fatti. Al ginocchio di Lupatelli l'ardua sentenza.

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