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Sensi: «Roma non ti lascio»

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Franco Sensi ha scelto di passare la sua domenica sera allo stadio Del Conero per godersi la coppia Totti-Cassano in nazionale. E dalla tribuna dello stadio anconetano si è coccolato soprattutto il giovane talento barese, scansando le voci di un passaggio di mano senza peraltro smentirle nettamente: «Cassano lo voleva l'Inter, ma lo voleva anche la Juve: invece l'abbiamo preso noi. A caro prezzo, ma ora ce lo teniamo stretto...E presto ce lo invidierà tutta Europa». Sensi ha più volte ribadito in passato di non voler cedere la società neanche di fronte alle difficoltà di bilancio («le ipotesi di Carraro sulle regole di ammissione? Non commento cose che non posso commentare..»): ma oltre che alla ricapitalizzazione della società e ad operazioni finanziarie sulla partecipazione in Aeroporti di Roma, la famiglia Sensi starebbe seriamente prendendo in esame in queste settimane l'ipotesi di una cessione della società. Anche per motivi di salute del presidente. «In questi anni ho rafforzato la Roma, e ora ho allestito una delle più forti squadre d'Europa», ha aggiunto Sensi, che prima della partita era passato a salutare negli spogliatoi i quattro romanisti in campo e Chivu. «Totti e Cassano sono due grandi giocatori: non mi sono mai pentito di aver preso Cassano per quei gesti di ribellione. Era un giovane, doveva maturare e radicarsi. Ha una testa diversa da Totti: se lui l'ho definito il mio unico figlio maschio, Cassano è il nipotino. Ma diventerà un grande anche lui. Trap ha detto che può andare all'Europeo? È una persona intelligente...». Ultima battuta per la minaccia di sciopero dei cinque club: «Faremo di tutto per scongiurarlo: mi auguro che la Federcalcio trovi una soluzione economica, e che le società rinuncino alla loro protesta. Galliani? Ci ho parlato, aveva assicurato che sarebbe entrato con la Lega in Gioco Calcio, con la quale io c'entro minimamente, poi ha visto che non era il caso...Gli ho detto, vai avanti per la tua strada, io per la mia. Ripeto, per me è la federazione che deve trovare una soluzione economica». Il presidente giallorosso, quindi, ha rilanciato. Non vuole lasciare la società ed è pronto anche a ricapitalizzare entro dicembre, per far fronte agli impegni economici assunti, necessari per sistemare le pendenze arretrate. Un monito duro, deciso, destinato a consolidare la leadership del numero uno marchigiano. Nelle scorse settimane Sensi aveva anche scongiurato la possibile partenza dei gioielli più pregiati per sistemare il bilancio. «Resto alla Roma e tengo tutti. Voglio vincere ancora». Un messaggio sempre più attuale.

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