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PAREGGIO INTERNO COL VENEZIA

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Zola si fa male e si spegne la luce

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Il momento è quello: quarantesimo del primo tempo. Zola mette in porta di volo la palla per l'1-1. Un gol bellissimo. Allo scatto successivo, un minuto più tardi, si tocca la coscia: problema muscolare. Non si sa di quale entità ma deve uscire. Lì si blocca il Cagliari che alla fine, ovvero nel secondo tempo, rischia anche di perdere. Il Venezia, che magari per un punto avrebbe fatto i salti prima della partita, si mangia le mani. Ha due volte con Anderson e Babù la palla per mandare il Cagliari all'aria. Non lo fa il terzo gol. E non le basta neppure essere avanti 2 volte. Prima è arrivato il pareggio di Zola, poi il pareggio del geniale Suazo, migliore in campo, al pari con Zola, finché ha giocato. La classifica non è granché, almeno per le ambizioni del Cagliari: oggi farebbe lo spareggio per andare in A. È sesto ma è stritolato in una morsa di squadre e punti. Il Cagliari ha comunque mostrato carattere. Perché reagisce anche a un'autorete di Macellari. È il 23', la palla sembra innocua ma tra Capello e Macellari c'è un guazzabuglio di colpe, devia il difensore, la palla se ne va in porta. Il Venezia avanti 1-0. Poi il genio in sinergia di Zola e Suazo. L'honduregno vola, velocità impressionante la sua, ruba 10 metri in 5 secondi, va sul fondo e guarda Zola: palla all'indietro e Zola in drop bellissimo scarica sotto la traversa. Un gol d'autore, che però vale pur sempre un solo gol e non basterà. Zola esce, ed a fare il «mostro» è Fantini: tiro al volo di destro quasi dalla linea di fondo: 2-1 per il Venezia, all'ultimo minuto del primo tempo. Nel secondo tempo ci vuole un altro guizzo di Suazo: dribbling e tiro di destro (c'è anche una deviazione di Fernandez), palla al sette. È il 16'. Poi Anderson sbaglia un gol fatto ad un metro dalla linea di porta. Poteva essere il definitivo 2-3 per il Venezia. Resta, invece, questo pareggio. Il Venezia mette dietro un po' di squadre e guarda il fondo da lontano. Il Cagliari ha davanti 5 squadre e guarda la testa da lontano.

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