di FABRIZIO MARCHETTI TORNARE a volare.

L'obiettivo: cancellare le due sconfitte con Chelsea e Roma, strappare il visto per il passaggio del turno in Champions League e riproporsi in grande stile nel gotha del campionato. E lui, garanzia di capacità ed esperienza al servizio della causa, scaccia gli alibi e pensa positivo. Da quando c'è lui alla Lazio la condizione non è mai stata un problema. Tabelle personalizzate, un'accurata opera di prevenzione degli infortuni, secondo un modello seguito anche dal Milan-Lab. Chiosa sicuro, Carminati. «Abbiamo la forza per risollevarci» e poi affronta l'analisi specifica. Punto per punto. Dagli infortuni alla preparazione modificata per il preliminare di Champions League. Come giudica la condizione generale della squadra? Più che buona. Dopo il derby abbiamo fatto delle verifiche con i ragazzi, reduci da più impegni ravvicinati: la tenuta è ottima. Gli infortuni la preoccupano? Credo che la situazione non sia catastrofica. Insomma non è allarme rosso. Nella settimana pre-derby si sono infortunati Fiore e Mihajlovic, quello è vero, ma per il resto Dabo, Liverani e Negro hanno avuto lievi problemi, già risolti. Lopez e Cesar, invece, sono fuori per traumi di altra natura. Si tratta solo di una congiuntura negativa? Non ci dobbiamo piangere addosso, qualcosa in generale, anche nei risultati, non è andato come speravamo. È chiaro che incidono molto anche i molteplici appuntamenti, tra Coppa, campionato e Nazionale c'è chi gioca ogni tre giorni. Lo stress si fa sentire. Il preliminare di Champions ha inciso negativamente nei suoi programmi? Qualcosa abbiamo rivisto rispetto alla scorsa stagione, però non deve essere un alibi. Non è stato determinante. La squadra ha certamente pagato dazio per un doppio picco di lavoro, ma ci siamo buttati tutto alle spalle. La Champions, semmai, è più pressante. Rispetto alla Coppa Uefa ci sono più impegni e minori possibilità di ricorre al turn-over integrale. Adesso, come detto, c'è chi gioca sempre. Stiamo bene però, ci serve solo continuità. Quale sarà il periodo più importante della stagione? Il prossimo mese: ci giochiamo la qualificazione in Champions League, alcuni scontri diretti (con Juve e Inter, ndr) in campionato e dovremo onorare l'inizio della Coppa Italia. Fino al 21 dicembre giocheremo tre volte a settimana ma la squadra saprà rispondere alla grande. Quanto può crescere il gruppo? Il gruppo è eccezionale, ha qualità incredibili. Deve solo crederci, pensare positivo, anche se è reduce da due sconfitte, che, inutile nascondersi, pesano un po'. È una questione di testa, ma la squadra è unita. Ha già previsto un richiamo di preparazione? Credo che dal 28 dicembre al 6 gennaio faremo controlli, esami e altri test: io e Roberto (Mancini, ndr) valuteremo i dettagli. Siamo fiduciosi: questa squadra avrà le energie e la forza per fare una grande stagione.