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Stasera alle 20.45 (Rai1) l'Italia gioca in Polonia: il romanista all'esordio scalpita

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Trapattoni a Cassano «Sei un predestinato»

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E così, dopo averla a lungo rinviata e smentita, alla vigilia dell'amichevole con la Polonia il ct azzurro si è trovato a dovere spiegare la convocazione «a sorpresa» di Antonio Cassano, il reprobo dell'under 21 di Gentile, il giocatore che ha a lungo messo alla prova la pazienza di Capello. Una chiamata che Trap stesso però riconosce ineluttabile. «Perchè - chiarisce - il romanista è un predestinato, ha le caratteristiche dei grandi. I suoi ascendenti? Andando a ritroso nel tempo Totti, Del Piero, Baggio». Ed allora perchè tutta questa attesa? «Semplicemente perchè volevo che tutto avvenisse per gradi. L'ho spiegato in passato a Gentile ma oggi anche al ragazzo, il suo inserimento lo avevo programmato per il futuro. Ai giovani tra l'altro va data la giusta collocazione, Cassano gioca in un ruolo in cui deve ancora cimentarsi. Ho sempre pensato che sarebbe arrivato, ma non credevo adesso: volevo farlo maturare ancora. Invece in questa settimana sono successe tante di queste cose...». Ovvero le defezioni in serie: Fiore infortunato, Del Piero ed Inzaghi al rientro e dunque a mezzo servizio. E così, ecco Cassano, che in qualche modo troverà spazio contro i polacchi (Polonia-Italia Rai1 20.45), visto che alla vigilia dell'allenamento di rifinitura il ct chiarisce la sua intenzione di far giocare tutti i convocati. A proposito, in quale modo? «Lui può giocare in due ruoli: alla maniera in cui lo schieravano a Bari ed anche in quella in cui si sistema nel modulo della Roma, da esterno sinistro. Certo, è in uno stato di grazia: ma ha bisogno di altre conferme». Fa bene, il ct, perchè le vie della nazionale sono lastricate di grandi promesse non mantenute. Per restare agli ultimi 20 anni, chi si ricorda di Evaristo Beccalossi, che costò al ct Bearzot alla partenza per il mondiale spagnolo un ceffone da una tifosa, ma sparì anche per colpa di una dimensione "da club" e non da nazionale. E lo stesso Roberto Mancini, fantasista eccelso nella Samp, nonostante le molte presenze in azzurro non ha mai davvero inciso. Meglio, molto meglio restare con i piedi per terra, visto anche il caratterino di Cassano: uno che appena arrivato già ha il piglio del leader tra i giovani azzurri, e se ne va in giro scherzando con Bazzani, quello che si stava giocando la convocazione per una canottiera da ultrà del basket. «Ma non facciamo i moralisti - s'inalbera il ct nel parlare del doriano - il linguaggio è cambiato rispetto al passato, basta andare nelle scuole per accorgersene. Ognuno ha il suo codice, c'è chi si tinge i capelli, chi si fa i tatuaggi: guardiamo alle espressioni tecniche...». Anche quel Vieri che sbuffa sempre però...«Ha il suo carattere, come lo aveva Edmundo, ma non dobbiamo demonizzare».

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