Capello vola grazie alla difesa: in campionato incassati solo 3 gol
Questo, in sintesi deve essere un portiere di una squadra di calcio. Per quanto riguarda la squadra giallorossa, tra i pali sono racchiuse un po' tutte queste caratteristiche e si può tranquillamente dire che, numeri alla mano ed usando un classico gioco di parole, la porta della Roma è in buone mani. Ivan Pelizzoli sta vivendo il suo momento magico, merito certamente di una difesa i cui meccanismi funzionano come un orologio, ma il portiere bergamasco sembra, meno male, il lontano parente di quello appena arrivato in giallorosso. Era il secondo di Antonioli, dall'atteggiamento un po' guascone e che, proprio per la sua troppa sicurezza, quando era chiamato in campo non riusciva ad esprimersi al meglio. Adesso tutto è cambiato e quel numero 22 che ha sulle spalle è solo una sua scelta perché in realtà lui adesso è il numero uno indiscusso. Il suo compleanno sarà martedì prossimo, farà "solo" 23 anni, ma la maturazione calcistica è completata. Ora è sicuro di se, sa prendersi le sue responsabilità, sa farsi sentire gran voce dai compagni e soprattutto sa gestire ogni pericolo in area con la freddezza che solo pochi portieri hanno. Non è un caso, quindi, che dopo essere rimasto imbattuto nel derby di domenica sera, sia anche entrato di diritto nella storia della Roma con quei 595 minuti senza prendere gol diventando il primo portiere romanista a superare quota 500 (in precedenza c'era Paolo Conti a 492) ed infrangendo il precedente record di 539, però appartenente a due portieri: Fabio Cudicini (483) ed Enzo Matteucci (56). Pelizzoli è sereno («non penso ai record, ma solo a fare bene»), ma in cuor suo c'è la speranza di diventare il leader di questa speciale classifica scalzando Sebastiano Rossi, fermo a 929 minuti. In realtà ci sarebbero altri motivi di soddisfazione visto che se dovesse arrivare su questo virtuale podio, il suo nome sarebbe accostato a quello di Dino Zoff (903), e non è poco. Bene la difesa Chi darà una mano a Pelizzoli nel tentare l'impresa, è la solida difesa della Roma. A rotazione, ai vari Samuel, Zebina, Chivu, Panucci e Dellas, spetta il compito di non far correre troppi pericoli al portiere. E se, classifica alla mano, sono soltanto tre gol subìti finora, i presupposti per continuare a fare bene ci sono tutti. Insomma, una difesa, quella di Capello, sicuramente più accorta delle altre, che non regala troppi palloni e che concede poco. Ma attenzione alla retroguardia del Milan che segue a ruota con solamente una rete in più presa al momento. Il calcio regala anche dei paradossi e quindi, facendo dei confronti, il pacchetto arretrato della squadra prima in classifica, la Juventus, ha preso al momento nove gol, sei in più dei giallorossi e cinque più della squadra di Ancelotti e come il Parma che è terzo. Saranno contenti gli amanti delle statistiche, ma una cosa però è certa: alla fine del campionato questi rimarranno soltanto dei numeri, roba su cuoi chiacchierare ed a contare veramente sarà soltanto la classifica vera, quella che deciderà chi avrà vinto lo scudetto.