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NIENTE dietrologie, Saadi Al Gheddafi non crede all'ipotesi del complotto dietro la sua positività all'antidoping.

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Non volevo che ci fossero implicazioni di politica. Non ci sono problemi nè a livello politico, nè nei miei rapporti con la federazione. Sono amico di Carraro e di tutti nella federazione. Sto solo dicendo che è una storia strana e sto cercando di verificarla io stesso. Questa è la cosa essenziale - ha sottolineato - cioè che sto cercando di trovare perchè è successo questo a me. Ma non ho detto che sia stato qualcuno, o che ci sia qualche situazione o qualche intrigo internazionale. Stiamo solo cercando di capire come mai si è trovata questa sostanza nel mio corpo. Punto e basta. Questa è una cosa che devo affrontare e io l'affronterò aspettando». Rimanendo in Italia? «Dipende: se i tempi non si allungheranno molto, resterò qui». Poi il figlio del leader libico esclude responsabilità del medico tedesco che lo cura per i problemi alla schiena. «È uno dei più importanti medici sportivi del mondo» e si è occupato di Saadi Al Gheddafi «senza utilizzare alcuna sostanza proibita. Non ho mai detto che lui mi abbia dato dei farmaci proibiti. È un medico molto intelligente, un medico sportivo che non mi farebbe mai nulla di male. Posso anche pensare a un altro dottore, ma mai lui. È l'ultimo al mondo che potrebbe farmi una cosa come questa».

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