De Rossi, un sogno nel cassetto
E le sue emozioni sono state affidate ai microfoni di Rete Sport. «Sembra strano, ma vado a chiedere in giro come funziona. Nelle giovanili sentivo molto questa partita, ora, tra i grandi, devo capire come si vive l'evento. Ho chiesto dei consigli a Francesco (Totti ndr.) anche perchè essendo romano e romanista è quello che più di tutti riesce a capire il mio stato d'animo». Emozionato, ma neanche troppo, De Rossi, seppur giovane, ha dimostrato di non avere troppi timori reverenziali nei confronti degli avversari. «Spero di non avere problemi se dovessi giocare. Per ora non ci penso». Daniele è già entrato nel cuore dei tifosi. «Sento il loro affetto ed ora, credo di aver fatto anche qualcosa per poterli ripagare. E pensare che da piccolo non ero così, ero leggero ed avevo paura dei contrasti. Poi mi sono detto che così non sarei andato da nessuna parte. Un gol al derby? Magari». Bella la sua esultanza, anche alle reti degli altri. «E' una cosa spontanea cho ho sempre fatto. E' proprio l'idea del gol che mi rende felice e mi coinvolge». Titolare contro l'Hajduk, non ha demeritato. «Meno male che abbiamo vinto, andremo a Spalato più sicuri. Il pareggio sarebbe stato fastidioso per la gara di ritorno. Cassano? Che gol, e che numeri che ha». Si parla anche di Carew. «E' un ragazzo eccezionale, nonostante l'altezza e la stazza, è un bambinone, veramente un pezzo di pane». Poi le vicende societarie. «In campo non dobbiamo pensarci e poi non mi sembra che siano problemi disastrosi». Luc. Col.