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Lippi centra l'obiettivo con 2 turni d'anticipo

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Ora, infatti, potrà affrontare con tutta serenità le partitissime di campionato con Inter e Lazio che, altrimenti, tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre, sarebbero cadute a ridosso delle ultime due giornate del girone europeo. In campo una squadra diversa per otto undicesimi da quella che ha ben figurato a S.Siro col Milan. La Juve è guardinga ed è la Real Societad a fare la partita, ma anche se gioca molto, produce poco. La grande occasione per segnare ce l'ha al 35', quando su cross basso dalla sinistra il turco Nihat non riesce a deviare da pochi passi. Anche la Juve in avanti non decolla, con Di Vaio che finisce spesso in fuorigioco e Miccoli che ci prova con due tiri insidiosi al 23' (pallonetto fuori) e al 41' (staffilata di destro deviata in angolo da Westerveld). Al 38', poi, è Iuliano ad avere la più nitida palla-gol del primo tempo, ma sulla punizione di Nedved non riesce a battere a rete di testa da un metro. Finisce così 0-0 e la vera notizia positiva per la Juve è la vittoria per 2-0 dell'Olympiakos che, col pareggio, la qualifica automaticamente al turno successivo. Dopo 7 minuti della ripresa Kovacevic prova a prendere il rigore in un contrasto in area con Ferrara, che col braccio lo ostacola nel salto. Brè fa proseguire e alla Juve va bene così. Lippi, intanto, ha avanzato Nedved sulla linea degli attaccanti e il modulo juventino diventa un 4-3-3 più offensivo rispetto al primo tempo, in cui il ceco agiva alle spalle della coppia d'attacco. La Real approfitta degli spazi che si creano a centrocampo e al quarto d'ora un'errata applicazione del fuorigioco della retroguardia bianconera libera Kovacevic davanti a Buffon, ma per fortuna della Juve lo slavo sbaglia il controllo ad aggirare il portiere favorendo il recupero di Iuliano. Due minuti dopo, con Birindelli a bordo campo, Buffon salva la porta su un tiro ravvicinato di Nihat. È il momento migliore della Real ma, come nel primo tempo, colleziona solo angoli e al gran possesso di palla non riesce ad abbinare la pericolosità offensiva. La Juve ringrazia. Finisce così una partita brutta, in cui i bianconeri si sono limitati a controllare il gioco e a portare a casa il massimo risultato (leggi qualificazione) col minimo sforzo.

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