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di FABRIZIO MARCHETTI MANCINI rianima la Lazio.

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Il tecnico vuole rialzare la sua squadra, recuperarla psicologicamente in vista dell'attesa stracittadina di domenica sera. Anche perché le notizie che arrivano dall'infermeria non sono incoraggianti, o meglio, sono in linea con la nefasta notte di Champions League. Problemi alla caviglia sinistra, la solita, per Muzzi, distorsione al ginocchio sinistro, con stiramento del collaterale interno. Il Piojo, visitato al San Giacomo, dovrà rimanere fermo circa un mese (salvo complicazioni meniscali). Oltre la diagnosi può la sentenza: tutte e due gli attaccanti fuori causa per la partita contro la Roma. Quindi Mancini potrebbe cambiare faccia, e modulo, alla sua squadra, ripiegando su un più guardingo 4-5-1, tendendo in panchina, pronto all'uso, uno tra Simone Inzaghi (il papabile) e Corradi. Stankovic, almeno lui, sembra recuperato. La sorpresa, semmai, potrebbe essere rappresentata da Peruzzi. Che anche ieri ha proseguito le cure dopo il problema muscolare che l'aveva tenuto escluso dalla trasferta di Udine e l'ha visto spettatore anche della disastrosa sconfitta con il Chelsea. Ci proverà, Peruzzi. Gli ultimi riscontri medici sembrano buoni e il portierone di Blera non intende chiamarsi fuori prima di averle provate tutte. Quindi da oggi partirà il conto alla rovescia con una certezza in più: quello di poter recuperare il numero uno. Stam, invece, ci sarà, come Oddo, che tornerà dopo il turno di squalifica scontato in Champions League. La linea difensiva potrebbe essere quindi composta da Peruzzi, Oddo-Stam-Mihajlovic-Favalli. A centrocampo, dopo tanta anticamera, potrebbe tornare d'attualità Giannichedda, anche se il tandem Dabo-Liverani sembra quella più affidabile. Al momento. Il derby però sfugge ai pronostici e anche agli schemi predefiniti. E i tifosi, anzi la Curva, che vive la grande attesa con orgoglio, pensa alla coreografia («sarà da sogno, confidiamo nel maestro Disegnello», gridano gli Irriducibili) e si stringe intorno alla squadra. E anche a Sereni, sfortunato protagonista della sconfitta con il Chelsea. «Vogliamo vincere il derby, ora pensiamo solo a quello», il ritornello de «La Voce della Nord». Non è escluso che nelle prossime ore una delegazione, di rappresentanza, raggiunga Formello proprio per infondere il messaggio di carica alla squadra. Il 4-0 rimediato contro gli inglesi, insomma, diventa il propellente per disegnare una stracittadina da vincere. E da vivere intensamente. Il gruppo è unito. «Il risultato è pesante ma siamo pronti a ripartire per far vedere a tutti che la squadra c'è», il coro comune che rimbomba nello spogliatoio. E stasera, a cena, si proverà a fare il resto. A dissipare i dubbi residui, a cementare gli intenti. Capitolo-biglietti: ancora 6 mila tagliandi a disposizione dei tifosi biancocelesti. Intanto si pensa anche al futuro: la società ha sondato il terreno con lo Sporting Lisbona per acquisire le prestazioni di Beto, classe '76, difensore, nazionale portoghese (la sua prima apparizione con la rappresentativa lusitana in una partita di qualificazione per i mondiali nel 1997 contro la Germania). Fronte societario: ancora poche adesioni per l'assemblea degli azionisti in programma il 19 novembre e chiamata a deliberare l'aumento di capitale riservato ai dipendenti e ai giocatori ma solo al cospetto d'una maggioranza qualificata (il 50,01%). Nel 2004 l'ingresso d'un terzo socio, che graviterà, come Ricucci e Ligresti, nell'orbita Capitalia. L'Api, come la Puma, potrebbe acquisire un'esigua quota del pacchetto azionario: nelle ultime ore movimenti in Borsa per 3,2 milioni di euro. Il titolo ha perso il 5,2% ma nel mirino c'è un aumento di capitale che s'aggirerà intorno ai 100 milioni.

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