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di LUIGI SALOMONE LA LAZIO va al tappeto.

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Finisce in goleada per gli avversari con la complicità di una disposizione tattica inattesa e improponibile al cospetto di una squadra più forte per qualità e organico. Finisce tra i fischi sotto il pesante fardello di quattro gol, un espulsione (giusta) di Mihajlovic. Il portiere Sereni ne combina di tutti i colori per una notte da incubo. Male tutti e ora la sorte della qualificazione agli ottavi di Champions è appesa un filo. Puntuale arriva nel finale anche il gol del Besiktas contro lo Sparta a complicare ancora di più il cammino. Tra cinque giorni nel derby ci sarà una Lazio distrutta nel morale. Mancini sorprende e sbaglia Il tecnico biancoceleste sceglie un'inedita coppia centrale Liverani-Albertini per lanciare l'assalto al fortino inglese (un errore imperdonabile). Per il resto la formazione è quella annunciata con la conferma di Inzaghi e Corradi in avanti. Senza lo squalificato Oddo e gli infortunati Peruzzi e Stam la difesa è rivoluzionata: Zauri gioca a destra, Favalli si prende la fascia sinistra, Mihajlovic e Couto si occupano di Mutu e Crespo. Ranieri recupera l'ariete argentino e si affida alla vena del festeggiatissimo Veron. Prima della partita, infatti, Sebastian risponde al saluto della Nord e va a prendersi l'abbraccio dei suoi vecchi tifosi. Dominio Chelsea Si parte e il centrocampo laziale va subito in affanno. Duff sfonda da una parte, Mutu dall'altra e a Sereni comincia a venire il mal di testa. E' il 15' quando una punizione di Veron, peraltro non irresistibile, manda in confusione il portiere che respinge sul corpo di Crespo. La deviazione del bomber argentino è tanto letale quanto fortuita: 0-1. Sono minuti terribili per la Lazio che accusa il colpo al cuore. Albertini non incide, Favalli annaspa sul guizzante Mutu, solo Liverani regge l'urto dei dirimpettai. Crespo sfiora il raddoppio a metà primo tempo poi la banda Mancini reagisce. Scintille Mihajlovic-Mutu Comincia lo show di Ivanov, l'incerto arbitro russo connazionale del presidente del Chelsea, dicono i maligni. Ignora un paio di falli su Inzaghi e perde il controllo della gara. Mihajlovic scalcia Mutu, il rumeno risponde con una gomitata a gioco fermo. La reazione del serbo è uno sputo in faccia al collega. Un brutto episodio che costerà al vecchio Sinisa una lunga squalifica con la prova televisiva da parte dell'Uefa. A quel punto, però, la Lazio comincia anche a giocare a pallone, benino. Stankovic impegna Cudicini a terra, un paio di angoli di Mihajlovic fanno venire i brividi al portiere del Chelsea. Crespo sciupa il raddoppio e Sereni si salva con una bella parata (l'unica) a terra. Si va al riposo in svantaggio solo di un gol, per fortuna dei biancocelesti. Ripresa in salita, Sinisa espulso Quando Ivanova fa riprendere le ostilità non ci sono cambi, ma è subito Lazio. Azione in fotocopia della rete del Chelsea: tiro sporco di Stankovic, respinta di Cudicini sui piedi di Corradi che sbaglia da due passi. Mancini si dispera. E poco dopo Mihajlovic si macchia di un doppio intervento da ammonizione: Ivanov lo manda sotto la doccia in anticipo, Lazio in dieci uomini e sempre più nei guai. Mancini corre ai ripari e inserisce Negro al posto dello stanco Fiore. La Lazio ci prova lo stesso e al 17' ha la palla del pari. Corradi, ancora lui, gira male verso la porta avversaria e Cudicini si salva. Ranieri mette Gronkjaer e Gudjohnsen per Mutu e Crespo, forze fresche per contrastare l'assalto finale della banda Mancini. Il raddoppio inglese In contropiede, puntuale, arriva il raddoppio del Chelsea. Gudjohnsen punisce l'ennesima respinta corta di Sereni: 0-2 e partita finita. Il tecnico cambia ancora per dare vivacità a una Lazio che però ha mollato. Entrano Muzzi e Lopez, escono Inzaghi (il migliore) e Albertini (il peggiore). Duff punisce ancora Mancini e la sconfitta assume in conto

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