di FABRIZIO FABBRI BRIVIDI, vent'anni dopo.
E questa sconfitta striminzita, 59-61, sa tanto di beffa, ma ha messo ancora una volta a nudo i problemi di Roma (che non ha avuto punti dalla panchina!), ancorata ai soliti noti e zavorrata agli assenti ingiustificati di questo inizio di stagione. Tra cui si è stagliato anche in quest'occasione Righetti, inutile in attacco per giustificare la sua presenza sul parquet. Chi è sembrato soffrire è Bennerman, così gracilino a cospetto delle maglie blaugrana che gli gravitavano attorno. Non c'è bisogno di chiedere allora chi siano stati i giocatori capaci di caricarsi di responsabilità e di non sentire il peso di una sfida d'alta nobiltà davanti ad un PalaLottomatica (8.150 spettatori) gonfio di passione. Sono quelli avvezzi a sfide di questo genere, vale a dire l'unico ed inimitabile Carlton Myers a cui s'è affiancato un Tusek formato stellare. Peccato per le due penalità che hanno chiamato troppo presto Griffith in panchina, ma dall'altra parte Pesic ha dovuto rinunciare al mastodontico Duenas dando spazio a Femerling. 4-2 con una piccola invenzione di Barton che ha fatto capire di quanta cristallina classe sia dotato il giocatore cresciuto cestisticamente negli Usa ma nato nella Repubblica Ceca. Il Barça è riuscito a mettere il naso avanti sul 6-7, con una tripla di Ilievski, ma l'immediata replica dalla linea dei 6,25 di Tusek ha dato coraggio agli uomini di Bucchi. Che trascinati da Myers e dall'Obelix sloveno hanno chiuso sul 20-16 i primi 10'. Addirittura + 7, 23-16, in apertura di secondo quarto con la tripla di Barton, baciato dalla fortuna con un palletta che ha ballonzolato sul ferro prima di entrare. Bowdler, chiamato a sostituire Griffith ha dato tanto in difesa, ma s'è dimostrato goffo in attacco. Roma ha così sprecato un paio di buone occasioni e, dopo aver richiamato Bonora alla tenzone, ha provato a rifugiarsi nella zona. Pesic ha trovato punti da Bodiroga e dalla sorpresa Ilievski che in chiusura di tempo ha infilato il 27-28, prima che Myers replicasse per il 30-28 di metà gara. E l'equilibrio ha regnato anche nel terzo quarto, nonostante Roma abbia pagato dazio al lignaggio del Barça con Righetti e Griffith che hanno raggiunto i quattro falli in maniera quantomeno discutibile. 46-46 al 30', con Bodiroga a splendere e Myers a replicare. E via all'ultimo minitempo. Dove l'equilibrio s'è rotto quando dal 52-52 i blaugrana sono andati avanti di un sospiro, 52-56, ma tanto è bastato. Perchè le gambe di Myers, Burton e Tusek si sono appesantite e neppure un Bennerman un pò più incisivo è servito. Girandola di liberi alla fine per riaprire le speranze, spente da Navarro per i due del 58-61. Peccato, ma la gente ha applaudito la Virtus, cui però al più presto Brunamonti dovrà regalare un extracomunitario di spessore.