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dall'inviato FORMELLO — Un coro spontaneo.

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Scena d'altri tempi, anzi no. Storia d'un divorzio, doloroso. Luca Baraldi e la Curva, un feeling che non tramonta. Uno striscione fuori dal centro sportivo: «Baraldi, grazie per le tue parole», come a dire che quell'addio, «non tradirò gli eccezionali tifosi della Lazio, non andrò in nessun altro club» ha toccato il profondo. L'orgoglio, certo, la sensibilità della gente, sicuramente. Ieri gli Irriducibili c'erano: in cento, forse più, per salutare con riconoscenza e spontaneità il fautore del piano che ha traghettato la Lazio verso la salvezza. E lui, Baraldi, non ha risparmiato applausi. S'è emozionato, ancora una volta. «Questi tifosi li porterò per sempre con me», e infine la promessa. «Verrò in Curva, per vedere con voi una partita della Lazio». Una promessa. Dieci mesi, un percorso segnato dalla trasparenza e dalla lealtà. Questo è Luca Baraldi. Per quella Curva che non lo dimenticherà. Mai. Fab. Mar.

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