La Lottomatica affonda a Reggio
Non c'è nulla di strano quindi se la Viola Reggio Calabria, sponsorizzata Tris da ieri, sia riuscita ad imporsi 77-66 al termine di una vera e propria oscenità travestita da partita di basket, una riedizione cestistica del «traversone», il tresette a non prendere. Non è bastato questa volta aggrapparsi al solito Myers (pensare che poteva non essere della gara) perchè gli altri, ad eccezione del solo Barton, hanno navigato ben al di sotto dell'insufficienza. Qualcuno degli uomini di Bucchi è poi ormai al limite dell'impresentabilità. Spiace dirlo ma di Tonolli e Righetti sembrano essersi perse le tracce. Entrambi sono ormai semplicemente inutili in attacco, guardare ciò che si stampa nel loro tabellino, mentre in difesa il solo capitano, tra i due, riesce ancora a dare qualcosa. Non di certo Righetti che anche a Reggio Calabria s'è caricato di falli come un principiante. Ed allora per Bucchi c'è da mettersi le mani nei capelli. Perchè domani sul parquet del PalaLottomatica non ci saranno Mazzarino, Lamma, Eze, Fajardo ed Ivory, ma i fuoriclasse del Barcellona per aprire la stagione d'Eurolega. Merito alla Tris dunque, capace di trovare nelle alchimie difensive di Lardo il modo per limitare Myers, imbavagliare Bennerman (troppi i 4 palloni persi in un totale di 20 gettati alle ortiche dalla squadra) ed ingabbiare Griffith. Eppure fino a 3' dal termine Roma, grazie all'inaspettato Barton, è stata sempre lì, a leggere la targa della Viola. 62-57 sull'ultimo missile del numero 10, prima dell'allungo dei calabresi. Non basta a giustificare questo stop l'innesto nelle fila locali di Eubanks, nè il possibile alibi degli impegni ravvicinati. Troppi gli assenti ingiustificati nelle fila di Roma. Un consiglio a Bucchi e Brunamonti. Forse è il momento di mettere le carote in frigo e di tirare fuori, assieme al secondo extracomunitario, il bastone.