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IL NUMERO UNO DELL'INTER SU RONALDO: «TORNA? GLIELO CHIEDERÒ PERSONALMENTE QUANDO LO INCONTRERÒ»

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Preso Zac al posto del deludente Cuper, il presidentissimo non si fa certo intimidire dalla contestazione che lo ha costretto (assieme ad un ascesso dentale) ad abbandonare il Meazza nell'imminenza del pronti e via di Inter-Roma, la «prima» sulla panchina nerazzurro dell'Alberto da Cesenatico e che anche ieri hanno stanziato rumorosi davanti al palzzo dove s'è tenuto l'assemblea nerazzurra. «Non ho mai detto che sarei andato via, l'ho solo letto da qualche parte». Approfitta dell'assemblea ordinaria dei soci dell'Inter, Massimo Moratti, per smentire una volta per tutte presunte idee di una fuga verso lidi meno caotici e stressanti. Prima di discutere di bilancio e ricapitalizzazione, il più generoso tra i massimi dirigenti del panorama calcistico italiano si sofferma per esprimere il suo prevedibile pensiero. Nessuno dietro-front, l'orizzonte ha ancora qualche nube carica di pioggia ma può sempre mutare e tornare improvvisamente sereno. «Ho delle responsabilità non solo sportive nell'Inter - ha precisato un Moratti convinto e convincente - e sinceramente non vedo chi possa prendere il mio posto». Una battuta e nulla più, perchè il figlio d'arte non sarebbe disposto ad indietreggiare di un millimetro nemmeno se arrivassero multinazionali giapponesi armate di quintali di yen. Per Moratti c'è ora una doppia sfida: dimostrare che quasi tutte le colpe della partenza ad handicap in campionato erano dell'indesiderato Cuper e riconquistare l'affetto di quei paganti che non lo hanno appoggiato nella decisione di licenziare il gentiluomo argentino. «La curva ha voluto solo fare una comprensibile provocazione - sostiene il numero uno di Appiano Gentile - e, se fossi stato lì, anche io mi sarei comportato allo stesso modo. Non esiste però nessuna contrapposizione tra il sottoscritto e la curva nerazzurra, nè tra questa ed il resto del pubblico: tutti remiamo nella stessa direzione, per il bene dell'Inter. Ronaldo? Verso di lui il mio stato d'animo è diverso. Ha detto di tutto quando è andato via, ma dopo l'esonero di Cuper m è piaciuta la battuta su un eventuale ritorno. Succederà? Vediamo, quando lo incontro glielo chiederò di persona».

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