IL GRUPPO CONTRO L'OSTRUZIONISMO BANCARIO
La cordata di San Marino non molla, anzi rilancia e accusa. «Il sistema bancario non ci far entrare nella società e non capisco il perché, nonostante le nostre continue sollecitazioni: questo è un atto di tracotanza». Duro e deciso l'avvocato Riccardi, procuratore del gruppo di San Marino, dietro al quale c'è la catena alberghiera Midas. Ha convocato una conferenza stampa, la seconda, per illustrare i dettagli dell'offensiva. «Da oggi - ha proseguito Riccardi - andremo sul mercato. Fino a ieri ci siamo comportati con umiltà, ma quando ci siamo incontrati con il delegato delle banche abbiamo riscontrato la volontà di non farci entrare. Capitalia e Mediocredito non vogliono allearsi imprenditorialmente con noi, per questo interrompiamo le trattative e cercheremo di rastrellare azioni sul mercato in modo trasparente e legale. Vorremmo avere il 29,9% entro il 3 novembre, non so se ci riusciremo a farcela ma i tempi del nostro ingresso saranno comunque brevi». Intanto la società prosegue la marcia d'avvicinamento all'assemblea degli azionisti in programma il prossimo 3 novembre, chiamata a deliberare l'approvazione al bilancio al 30 giugno, dopo gli ok della Deloitte & Touche e del collegio sindacale. Sempre da definire la posizione di Baraldi: il contratto dell'amministratore delegato è scaduto lo scorso 31 agosto. In posizione d'attesa anche il prof. Pessi, attuale vicepresidente. Dopo l'assemblea sarà convocato un altro Cda per ratificare l'ingresso dei nuovi consiglieri-azionisti (Ricucci-Ligresti-Masoni, ndr.). Entro il 1 dicembre decollerà invece la ricapitalizzazione riservata ai dipendenti. La delibera è però legata alla presenza del 50,1% del pacchetto azionario, altrimenti la società sarebbe costretta a rivedere i propri piani, dovendo pagare le mensilità in euro e non in titoli (che rimarranno bloccati per otto mesi). F.M.