Rugby Gli azzurri stendono il Canada e sono ad un passo dall'impresa
Super Wakarua L'Italia sogna
L'importante era vincere, anche solo di un punto e alla fine ha prevalso chi ha sbagliato meno nella saga degli errori, facilitati anche da un difficile controllo di palla, causato dalla fastidiosa pioggia di Canberra. Adesso gli azzurri avranno solo 4 giorni per raccogliere le forze e giocarsi la partita della vita sabato con il Galles. In caso di vittoria si aprirebbero le porte dei quarti di finale contro la favorita Inghilterra. Ma i nostri già sono entrati nella storia del rugby, mai avevano centrato due vittorie di seguito ai mondiali, anche se nelle altre edizioni si giocavano, a onor del vero, solo tre partite nel girone di qualificazione. Non è stata una bella partita come tutte quelle in cui la posta in palio è alta, l'Italia non ha giocato bene e d è stata messa sotto più del dovuto da un Canada davvero sciupone e che se avesse vinto non avrebbe rubato nulla. Anche capitan Checchinato alla fine riconosce ironicamente i meriti dei nordamericani: «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo per farli vincere, ma alla fine l'abbiamo spuntata noi. Anche se di pochi punti, contava solo vincere. Ai ragazzi ho detto di tenere duro fino alla fine, perché sapevamo che sarebbe stato davvero difficile batterli. Ora penseremo al Galles». La gara, in equilibrio fino al fischio finale, ha registrato una meta per parte, segnata per gli azzurri dal baby Parisse, bravo a sfruttare l'assist di Manuel Dallan che raccoglieva l'ovale, carambolato da una mischia canadese e lo passava al compagno per la meta del break azzurro, arrivato anche grazie alla superiorità numerica, dopo un giallo agli avversari. La differenza l'hanno fatta però i punti di piede dell'apertura Wakarua, autore di 14 punti e di un'altra prova impeccabile, con un ottima percentuale tra i pali (5 centri su 6 tentativi) che conferma ancora una volta la sua profetica dichiarazione: «Difficilmente sbaglio più di un calcio a partita». Anche le statistiche testimoniano la gara di un Canada poco concreto che ha avuto più possesso di palla ( 55%) ma ha lisciato 18 placcaggi. L'Italia dopo un buon primo tempo si è un po' smarrita con l'uscita di capitan Troncon che ha poi ceduto i gradi a Checchinato. Da evidenziare, la prova di una grande prima linea che ha in Lo Cicero e Castrogiovanni due piloni di valore superiore. Adesso sotto col Galles, che abbiamo già battuto nell'ultimo Sei Nazioni e che sabato cercherà di svegliarci da un grande sogno.