Inter, al peggio non c'è mai fine
Nulla di compromosso, ma la disfatta di Mosca è pesante e dura da digerire. Il traghettatore Verdelli non riesce a svegliare una squadra piena di equivoci tattici e controsensi cagionati dalla gestione-Cuper e da qualche scelta societaria sbagliata. Neanche il tempo di cominciare, che l'Inter è costretta ad inseguire. Al 2', la difesa interista va in bambola, permette a Evseev e Buznikin di far ciò che vogliono e servire il centrocampista Loskov, abile a scagliare la sfera alle spalle di Toldo. Inizia in salita la gara dell'Inter, che per tutto il primo tempo appare essere una squadra volenterosa, ma disorganizzata. I nerazzurri fanno tanto possesso palla, Vieri e Recoba (schierato da trequartista classico) provano a suonare la carica, Javier Zanetti si applica. Ma ogni volta che il Lokomotiv riparte sono dolori: sbagliate le distanze tra i reparti interisti, difesa e centrocampo sono troppo lontani. Eppure, le grandi individualità regalano all'Inter due occasioni per pareggiare. Prima (24') Vieri, imbeccato in area, angola poco il suo destro; poi (27') Javier Zanetti recupera palla e si presenta solo davanti al portiere, ma tira alto. Verdelli apporta qualche inefficace correttivo, ma Khokhlov ha la palla del ko, e la spreca. Nella ripresa, stessa storia. Dopo 5' Ashvetia sigla il raddoppio. Gol uguale a quello di Loskov: solito gioco sulla corsia destra, solito cross basso e diagonale sbagliata di Cordoba. Al 12' arriva anche il terzo gol di Khokhlov, con un bel colpo di testa. E pensare che la Lokomotiv non segnava in Europa da 6 gare. L'Inter è alla deriva, Zaccheroni dovrà superarsi per risvegliarla.