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di LUIGI SALOMONE FIGLI di un Dio minore.

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Bah! Per i designatori arbitrali che assegnano a Racalbuto di Gallarate, cittadina a un passo da Milanello, quartier generale di Galliani e company, la designazione della supersfida di San Siro: doppio bah! Elementi che rendono ancora più interessante la gara di domani notte. La Lazio è sola. Con i suoi problemi di formazione, con la volontà di sovvertire il pronostico e rendere inutili le trappole che sono state preparate dai padroni del vapore. E in più ci sono anche la tradizione negativa oltre che la forza di un avversario, primo in classifica, reduce dalla netta vittoria nel derby con l'Inter a rendere più difficile l'impresa della banda Mancini. Tradizione negativa Il 2 settembre del 1989 l'ultima vittoria biancoceleste a San Siro vestito di rossonero. Da allora cinque pareggi e ben otto sconfitte in campionato a cui vanno aggiunti due ko in Coppa Italia. Il Milan è un vero tabù per la Lazio che pure negli anni d'oro di Eriksson ha vinto poco da quelle parti e anche all'Olimpico ha brillato poco. L'unica eccezione è la finale di Coppa del '98 vinta dai laziali. Senza dimenticare lo scudetto del '99 che andò ai rossoneri dopo una rimonta culminata nella vittoria di Perugia nell'ultima giornata ai danni della Lazio targata Vieri-Salas. Uno scippo che nessuno ha mandato giù anche perché quel finale di campionato fu molto chiacchierato e alcune gare rasentarono il ridicolo per gli «strani» punteggi finali. Racalbuto a Milanello Ma ci sono altri elementi che rendono ancora più difficile la trasferta di domani sera. Il fischietto di Gallarate vive praticamente nello stesso condominio di Maldini a due passi da Milanello. Tant'è. Si presenterà a San Siro dopo un breve camminata a piedi ma i «designatori» non si sono preoccupati di queste logiche controindicazioni che rischiano di mettere in difficoltà l'arbitro. Lo hanno inserito nella griglia della sfida di Milano e la sfortuna ha voluto che capitasse proprio alla Lazio. La stessa gara la diresse 2 anni fa, il 23 settembre 2001: vinse il Milan 2-0 e questo non è un altro particolare beneagurante. Il caso Mediaset Non ci sono spiegazioni ufficiali per il cambiamento di palinsesto per la Champions League. Mercoledì prossimo in chiaro andrà Milan-Bruges e non Chelsea-Lazio. Anche il sindaco Veltroni ha inviato una lettera alla televisione di Berlusconi per far cambiare idea e tornare alla precedente decisione di trasmetterla sfida di Londra. Duro il presidente Longo: «Spero ci ripensino. la loro scelta ci ha colto di sorpresa perché Chelsea-Lazio è una partita di interesse nazionale». Non ci ripenseranno. «È solo una scelta editoriale», hanno fatto sapere da Mediaset: alla faccia dei laziali. E c'è persino chi ipotizza l'allestimento di un maxischermo, come per Siena-Roma. Mancini e la formazione Il tecnico ha tre dubbi, uno per reparto. In difesa Couto o Oddo, favorito il primo con lo spostamento di Stam sulla destra, a centrocampo Dabo o Giannichedda con il francese che alla fine dovrebbe vincere il ballottaggio e in attacco chi tra Inzaghi e Lopez affiancherà Corradi (l'argentino è in pole position). Stamattina allenamento di rifinitura poi partenza per Milano per sfidare il Diavolo e sfatare un tabù. Contro tutto e tutti.

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