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Roma, i gioielli sono a rischio

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Tralasciando l'aspetto prettamente economico, già trattato in altre pagine del giornale, resta da prospettare i possibili scenari che si vanno configurando. Al «blocco» del titolo e l'astensione della G.T., la Roma risponde con un comunicato e piano che andrà poi discusso dettagliatamente con i tecnici del caso. Questo piano, approvato dalla società giallorossa il 29 settembre scorso, ha dato mandato all'amministratore delegato (Rosella Sensi) di predisporre una ristrutturazione aziendale e un eventuale aumento di capitale. Nel piano di ristrutturazione è previsto, oltre all'accordo con giocatori sulla riduzione degli ingaggi (trattative già abbondantemente discusse prima dell'inizio della stagione quando la Roma doveva avere dalla squadra l'ok per l'iscrizione al campionato), anche un eventuale trading degli stessi calciatori. Il che vuol dire che la Roma, per risanare il bilancio potrebbe essere costretta a vendere qualcuno dei suoi pezzi pregati. Già, perché se la vendita dovrà servire a «ripianare» un deficit ormai apparentemente insanabile, si discuterà di giocatori «pesanti». Inutile mettere sul mercato Sartor o Lima con tutto il rispetto per i due romanisti. No, in questo caso servirebbero soldi veri e per avere quelli bisogna vendere gente del calibro di Totti, Emerson, Samuel o Montella. Se per il capitano il discorso non sarà nemmeno preso in considerazione dalla società, perché venderlo vorrebbe dire chiudere definitivamente i battenti (anche se l'offerta del miliardario russo del Chelsea Abramovich di 100 milioni della scorsa estate farebbe gola a chiunque e chiuderebbe in un colpo solo tutta la questione), diverso potrebbe essere il discorso per gli altri indiziati. Emerson per esempio: è stato a lungo corteggiato dallo stesso Chelsea che era arrivato ad offrire qualcosa attorno ai 40 milioni di euro. O Samuel, inseguito dal Real Madrid per tutta l'estate per tamponare l'uscita di scena del «vecchio» Hierro: anche in questo caso si tratterebbe di cifre superiori ai 30 milioni. Più difficile collocare, almeno in questo momento, Montella che lo scorso anno ha giocato poco o nulla e che ha perso, inevitabilmente, qualcosa sul mercato. Per lui l'offerta potrebbe arrivare dall'Inter o sempre dall'Inghilterra e la cifra non supererebbe i venticinque milioni di euro. Altri giocatori che potrebbe collocarsi sul mercato sono Cassano, con il quale si potrebbe arrivare a cifre simili a quelle di Samuel o Chivu, che però la società di Trigoria ha comprato da così poco che sembra impensabile poter «svendere» in così breve tempo. Già, perché la legge del mercato parla chiaro, quando sei costretto a vedere rapidamente, gli affari non si fanno, anzi spesso si viene «presi per il collo». La nuova strategia punterebbe così sui giovani di casa, con De Rossi che andrebbe a prendere il posto del centrocampista brasiliano Emerson e una più generale rivalutazione dei talenti emergenti rispetto ai costosi calciatori che affollano attualmente i campi di Trigoria. La Roma, ovviamente, scongiura tutto, dice che la vendita dei giocatori è un'ultimissima analisi nemmeno da prendere in considerazione e che la questione è «solamente tecnica» risolvibile senza grossi traumi per l'attuale organico giallorosso. Ma soprattutto Sensi sottolinea che «non ho venduto, non vendo e non ho nessuna intenzione di farlo in futuro: lo farò, eventualmente, solo quando dico io». Non resta che aspettare e vedere come andrà a finire.

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