Videoconferenza all'alba con Tokio per studiare la controproposta di Rossi Il pesarese non ha firmato il primo contratto. La Yamaha è dietro l'angolo
Il pesarese dopo aver messo in bacheca il terzo titolo della classe regina (il quinto in carriera), continua a monopolizzare l'attenzione del circus delle due ruote da corsa. Già, perché tutto ruota attorno alla sua decisione, all'accordo con la Honda e all'eventuale passaggio in Yamaha. Ma come stanno realmente le cose? È successo che la Honda ha proposto a Valentino il rinnovo del contratto. Fin qui tutto in regola, se non fosse che il pesarese, dopo aver fatto tradurre e visionare «l'incartamento» ai suoi avvocati, ha rispedito il tutto al mittente. «È un contratto che non posso firmare» ha sentenziato alla vigilia del Gp del Giappone e da lì è iniziato il tira e molla con la casa nipponica. La presunzione delle due parti ha fatto il resto. Da un lato la Honda che ha vinto gli ultimi 9 campionati (con l'eccezione Roberts-Suzuki del 2000) cambiando tre piloti e portando a casa un titolo ('99) addirittura con Criville: insomma, sanno di poter vincere comunque, con o senza Valentino. Dall'altra parte Rossi, padrone assoluto delle ultime tre stagioni della classe regina e quindi, giustamente, consapevole di avere del margine di trattativa. Lui è sicuramente un grande veicolo pubblicitario per la casa leader del mercato mondiale. La mossa successiva è toccata dunque a Rossi che ha redatto un nuovo contratto, modificato e aggiornato alle «sue» esigenze e lo ha messo nelle mani di Fiorani: team manager della Hrc Europa. «Spero che Valentino resti con noi — ha detto Fiorani — non siamo molti distanti sul fronte economico... le differenze sono dal punto di vista filosofico». Ma la decisione finale spetta alla casa madre, alle teste pensanti che fluttuano nell'iperbolico attico di Tokio, lì dove si decidono le strategie della società. Così, all'alba di domattina, è in programma una videoconferenza Italia-Giappone per discutere del caso «Rossi». Bisognerà vedere se la Honda si piegherà alle richieste del pesarese che, soldi a parte, chiede di avere un trattamento «unico». Insomma, Valentino non vuole avere la stessa moto degli altri, pretende di usufruire per primo degli aggiornamenti che arrivano nel corso della stagione e non avere clienti «scomodi» in casa. Tutto giusto. Se, com'è probabile, dovesse saltare tutto, Rossi ha pronto l'accordo con la Yamaha che dopo aver provato con Biaggi, Melandri, Barros e Checa, spera di poter trovare nel campione del mondo in carica la chiave per tornare ai successi che mancano dai tempi di Rainey. Il contratto? Quello è solo un dettaglio, Valentino dovrà solo scrivere la cifra su un assegno in bianco.