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La città abruzzese punta sugli impianti «Abbiamo già pronti 26 palazzetti su 27 e non ci servono finanziamenti pubblici» Le alternative sono Patrasso e Rijeka

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Tre le candidate: Patrasso (Grecia), Pescara (Italia), Rijeka (Croazia). L'inizio delle votazioni, a porte chiuse, è per le 12.30 di sabato, mentre venerdì 17 sarà effettuato il sorteggio per l'ordine di presentazione delle città candidate. Il progetto di «Pescara 2009» è stato illustrato nel salone d'onore del Coni, alla presenza del sottosegretario con delega allo Sport Mario Pescante, del presidente del Coni, Gianni Petrucci, del presidente del Comitato organizzatore, on. Sabatino Aracu, del direttore generale, Alfredo D'Ercole, del sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, e dell'assessore allo Sport della città abruzzese, Rudy D'Amico. Saranno 86 i votanti: decisivi i voti (che valgono tre punti) assegnati dai 21 presidenti dei comitati olimpici nazionali, mentre 23 saranno i membri del Cio il cui voto varrà un punto. Il comitato italiano è già al lavoro da due anni e oggi partirà per Almeria per avviare i contatti con le altre delegazioni. L'Italia potrà contare su cinque membri Cio: Pescante, Grandi, Carraro, Cinquanta e Di Centa. Il sostegno del Coni Gianni Petrucci, nel presentare la candidatura, ha sottolineato che «i nostri punti di forza sono due: la forza di chiamarci Italia e dei risultati agonistici, come i recenti successi in Formula Uno, scherma e motociclismo. E poi l'organizzazione sportiva che esiste in Italia. La città di Pescara ha tutti i requisiti necessari per ottenere l'ambita designazione del 2009». Il presidente del Coni ha ricordato che un'eventuale vittoria della città di Pescara «sarà il successo di tutti». Il pensiero di Aracu «La densità di impianti nell'area è altissima - ha detto Sabatino Aracu, presidente della federazione pattinaggio, abruzzese doc e primo promotore della candidatura pescarese -, 26 palazzetti su 27 sono già pronti. Abbiamo fatto una buona impressione alla commissione di valutazione, perché ci siamo presentati con una serie di imprenditori e senza la necessità di finanziamenti pubblici. Il 2009 poi precede l'anno dell'istituzione dell'area di libero scambio nel Mediterraneo: Pescara potrebbe diventare la Strasburgo del mare». Nessuno vuole sbilanciarsi in pronostici sull'esito della votazione. Ma il fatto che Pescara abbia battuto nella votazione del consiglio nazionale del Coni, nel maggio 2002, la concorrenza di Catania, Genova, Napoli, Rimini e Venezia, la dice lunga sulla ferma intenzione di fare dei Giochi di Pescara (che sarebbero ospitati anche anche nelle province di Chieti, Teramo e L'Aquila) un'occasione di sviluppo per l'intero Abruzzo. L'appoggio del Governo Per Mario Pescante, presidente dei Comitati olimpici europei, anch'egli di origini abruzzesi, «Pescara rappresenta un gioiello del Centro Sud, un'immagine composta e moderna. Il progetto è interessante, vale la pena portarlo fino in fondo». Un progetto «trasversale», ha sottolineato Pescante. «Se Pescara avrà la sede dei Giochi - ha assicurato - sarà doverosamente sostenuta anche dal punto di vista finanziario per le infrastrutture» Le parole del sindaco Luciano D'Alfonso ha sottolineato l'impegno della città di Pescara: «la candidatura ai Giochi del Mediterraneo è un grande progetto, gestito con grande impegno da parte di tutto il comitato. Gli imprenditori locali hanno dato il massimo». D'Alfonso, ha confermato l'assoluta unitarietà di intenti tra quanti sono coinvolti nel progetto generale di Pescara 2009, che coinvolge numerosi Comuni abruzzesi, nei cui impianti e alberghi saranno ospitati gli incontri e le delegazioni. Patrasso ha già lanciato un affondo, annunciando che offrirà l'ospitalità a tutte le delegazioni (costo circa un milione e mezzo di euro). La risposta di D'Alfonso non si è fatta attendere: «se passa l'Abruzzo, ospitalità per tutti».

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