MONDIALI DI RUGBY IN AUSTRALIA

Restava da vedere con quanti punti di scarto. Alla fine per gli azzurri il debutto in Coppa del Mondo è più dolce che amaro nonostante il risultato finale 70-7 sia abbastanza pesante. Ma i nostri hanno lottato con il cuore e solo nel secondo tempo sono stati piegati da un'autentica schiacciasassi, capace di abbattere qualsiasi resistenza. La nota positiva è che il fine di preservare i titolari per gli altri match è stato raggiunto senza nessun infortunio, mentre gli uomini in nero hanno subito due perdite forse pesanti per il loro futuro cammino trionfale: il centro Umaga e il play-maker Spencer, usciti malconci da alcuni placcaggi devastanti. Lo scarto finale, poi, rientra nella media dei punti presi nei precedenti con gli All Blacks e considerando il passivo record dell'ultimo mondiale inglese dove ne abbiamo presi cento, possiamo guardare al proseguo del Torneo con ottimismo. L'Italia ha giocato un buon primo tempo, riuscendo a difendere la linea di meta dagli attacchi dei "kiwis" per i primi tredici minuti e andando al riposo sul 25-0. Nella ripresa però è uscita fuori tutta la potenza neozelandese che continuando a mantenere alto il ritmo, ha messo in difficoltà la nostra retroguardia, cui non restava che limitare i danni. Alla fine le mete dei tutti neri saranno 11, con doppiette di Spencer e di Rokocoko, da molti considerato il nuovo Jonah Lomu. Per l'Italia a salvare l'onore, la segnatura di un altro neozelandese, però abilitato alla maglia azzurra, Matthew Phillips, finalizzatore di una efficace manovra corale dei nostri. In evidenza, le belle prestazioni dell'apertura Mazzariol e del centro Masi, davvero encomiabili nei placcaggi. "A loro aggiungerei anche Barbini - ha detto Kirwan - però resto dell'idea che per essere competitivi in un Mondiale occorrono trenta giocatori dello stesso livello. Abbiamo dimostrato grande coraggio e impegno, ai miei posso solo rimproverare di avere troppo esitato in fase di attacco, ma loro ci mettevano addosso una pressione terribile, difendendosi alla grande. La Nuova Zelanda è fortissima". Adesso gli azzurri, avranno solo tre giorni per recuperare, mercoledì, affronteranno le isole Tonga, altra squadra del Pacifico, che gioca molto di fisico, ma che sicuramente sarà più alla portata dei maestri neozelandesi.