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di PAOLO DANI «ALLA PENSIONE vera, quella dal calcio, non penso neanche lontanamente: ...

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Giovanni Trapattoni guarda già oltre Italia-Azerbaigian, la qualificazione agli Europei e addirittura la disputa del torneo continentale in Portogallo quando la squadra azzurra si troverà di fronte il gotha del calcio continentale. Il ct della Nazionale italiana di calcio, intervistato da Enrico Varriale per Dribbling nell'ambito del contratto di esclusiva Rai con la Federcalcio, a poche ore dal match di Reggio Calabria, ha affrontato anche il problema del suo futuro: l'attuale contratto scade il 30 giugno, quattro giorni prima della data fissata per la finale del torneo in Portogallo, ma più ancora che il piccolo problema burocratico da dopo la partita con gli azeri a tenere banco sarà la questione della conferma o meno del tecnico alla guida della Nazionale. Difficile pensare a un'ipotesi del genere un anno fa quando la qualificazione per gli Europei e lontana e la nazionale azzurra prendeva schiaffi a a Cardiff contro il Galles. Lo scenario è cambiato e allora si parla anche di futuro. «Parlare ora della data del 30 giugno è prematuro. Ma, se vi fosse una proposta a continuare anche oltre l'Europeo, Trap avrebbe problemi? «Dobbiamo vedere come si esce da quella competizione, se con le ossa integre o con le ossa rotte come in Giappone». In tema di pensioni, Trap ha spiegato il motivo per il quale riceve già dall'Enpals un regolare indennizzo da ex calciatore, come ricordato di nuovo da un' inchiesta di Tuttosport: «Ho avuto la fortuna di cominciare a lavorare in questo ambiente a 14 anni, ed è anche per questo che apprezzo tutte le caratteristiche del nostro mondo. Io ho molto più di 40 anni di lavoro alle spalle. In ogni caso le nostre pensioni hanno un tetto di due milioni 800 mila lire, entro i limiti della logica». Infine, una curiosità sulla presenza della moglie Paola a Reggio Calabria. «Non è che è venuta qui perché è un portafortuna, non siamo così scaramantici: lei dice sempre così per farsi portare, la verità è che le interessava vedere questa bella città e i bronzi di Riace». Insomma una scaramanzia particolare: il Trap sorride e va oltre. «Fino a quando porta bene continuiamo anche a dire che questo è il segreto dei nostri successi. Fa piacere a lei e porta bene a noi». Intanto ieri Carraro è andato visita alla squadra a Reggio Calabria. Il presidente della Fdercalcio si è prima recato ad Altafiumara, sede del ritiro, dove ha scambiato qualche battuta con il ct Trapattoni e ha salutato i componenti della squadra che stavano per mettersi a tavola.Poi si è trasferito a palazzo San Giorgio, sede del comune, per partecipare al pranzo offerto dalla Federazione alla delegazione azera e dove, nel corso di una breve cerimonia, è stato premiato con il «Bergamotto d'oro». Oltre a diversi rappresentanti del mondo sportivo locale, erano presenti il sindaco di Reggio Giuseppe Scopelliti, i vicepresidenti della Figc Giancarlo Abete e Innocenzo Mazzini, il presidente della Reggina calcio Lillo Foti, il direttore generale della Juventus Luciano Moggi (accompagnato dal figlio), il presidenti della Lega di serie C Mario Macalli e quello della Lega dilettanti Carlo Tavecchio. Una delegazione che sintetizza la grande coesione della dirigenza azzurra alla vigilia dell'avventura più importante.

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