Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Schumacher: «Ritirarmi? Non ci penso affatto»

default_image

  • a
  • a
  • a

..pensione: «Finchè sarò competitivo e continuerò a divertirmi come sta avvenendo adesso, non c'è nessuna ragione per pensare di fermarmi». Niente ritiro, dunque, almeno per adesso: l'asso della Ferrari lo ripete in una conferenza stampa a Tokyo convocata dalla Bridgestone in risposta a chi gli chiede quale razza di motivazioni lo spingano a continuare a correre, dopo 70 vittorie e cinque titoli già in tasca. «Quello che mi spinge - continua - è l'amore dello sport, per quello che si fa e il piacere di farlo in un ambiente eccezionale come quello della Ferrari e dei nostri partner della Bridgestone. Le motivazioni sono fondamentali e qui le abbiamo tutti, da Todt fino a chi fa le pulizie...». Quest'anno il mondiale, ammette, «è stato ai massimi livelli, c'è stato un grande equilibrio» e definisce «fantastiche» le vittorie a Monza e Indianapolis. Ma è già iniziato il conto alla rovescia finale: «Il responso è che noi siamo davanti sia nella classifica piloti, sia in quella costruttori. Questo la dice lunga - continua il campione tedesco - sulla nostra competitività, di Ferrari e Bridgestone, che hanno fatto un lavoro fantastico». Ora l'attesa è tutta per la gara di domenica a Suzuka, una pista da sempre congeniale a Schumi: «Ma non si può prevedere nulla in Formula 1. Ma il circuito, non è un mistero, mi piace, le sue caratteristiche mi sono adatte, perchè la macchina deve lavorare sempre al 100%. Sono stati fatti inoltre dei cambiamenti, che hanno reso il circuito più sicuro e con più possibilità di sorpasso. Cosa che accrescerà la spettacolarità e l'entusiasmo dei tifosi». Stessa serenità, prudenza e determinazione in Jean Todt. «È stata una stagione durissima, con una grande lotta, e non è ancora finita - confida - Ma, fortunatamente, la Ferrari è arrivata alla vigilia dell'ultima gara in testa sia nella classifica piloti, sia in quella costruttori. Per questo siamo ansiosi di affrontare l'ultimo ostacolo del Gp di Suzuka». Chiamato in causa dalla voglia di Todt di due Rosse sui gradini più alti del podio, Rubens Barrichello non si tira indietro: «So che abbiamo ancora due titoli da conquistare e daremo il massimo in un circuito come quello di Suzuka, che sentiamo un pò come la nostra seconda casa. Per me è stato un anno difficile, con la grossa delusione di aver fallito la vittoria nel Gp del Brasile e altri guai e sfortuna nella prima parte. Ma ho saputo sempre conservare calma e freddezza. È arrivata poi la grande vittoria a Silverstone e il bilancio complessivo è buono, sia per me sia per la squadra».

Dai blog