Lazio, i due pilastri difensivi si svincoleranno gratis a giugno
E poi ancora Couto, Gottardi, Colonnese, Sergio Conceiçao e Casazza. Lista lunga e importante. Quella chiamata a ridisegnare il futuro biancoceleste. Nove giocatori in scadenza di contratto, liberi di suggellare accordi per il 2004-2005 già a gennaio. Insomma un rompicapo destinato a tenere banco nei prossimi 60 giorni. Con Stankovic ormai indirizzato verso l'Inter (l'alternativa è la Juve) e Mihajlovic a un passo dal rinnovo fino al 2005, gli enigmi più delicati sono legati a Peruzzi e Favalli. Il primo, numero uno di lungo corso e garanzia d'affidabilità, il secondo capitano e diligenza al servizio della causa. Sono loro le spine biancoceleste. Nel senso che la società non ha ancora sciolto le riserve e Baraldi, amministratore delegato, ha già sottolineato «che la gestione del caso è di esclusiva pertinenza dello staff tecnico». Quindi De Mita, Mancini e Cinquini: saranno loro a decidere il futuro del portierone di Blera. Il manager dell'estremo difensore, Bonetto, non ne fa una questione di tempo. «Aspettiamo di conoscere i nuovi equilibri societari. Credo che a inizio novembre tutto sarà più chiaro». Qualche contatto, insomma, c'è stato. Ma timido. E lui, Peruzzi piace, eccome, anche ad altre squadre, ma vorrebbe rimanere in biancoceleste. Discorso diverso per Favalli, che negli ultimi due anni aveva chiesto di essere ceduto per sposare nuove esperienze professionali. Il terzino però sta bene a Roma e potrebbe proseguire la sua esperienza biancoceleste, anche se l'Inter preme e stavolta potrebbe coronare un inseguimento di lunga data. In scadenza di contratto figura anche Couto, che guiderà il Portogallo nell'Europeo del 2004: poi potrebbe anche lasciare la Lazio. A giugno saranno liberi, come detto, anche Colonnese, Gottardi, Casazza e Conceiçao. Il portoghese ha firmato per un anno con opzione per un'altra stagione: il nodo sarà sciolto solo nel 2004. Negro, premiato ieri dal Lazio Club Campidoglio per i suoi 11 anni in biancoceleste, ammette. «C'è qualcosa che non va, quest'anno il problema siamo noi e la partita col Milan ci servirà per tornare quelli dell'anno scorso». Società: incassata, e girata a Merloni, la prima rata Sky.