CASO DOPING
I nazionali inglesi avevano minacciato di scioperare per solidarietà con Rio Ferdinand, difensore del Manchester United, escluso dalla partita contro la Turchia perchè non si era sottoposto a un controllo antidoping da parte della federazione inglese. «Sono totalmente devastato da questa situazione - aveva dichiarato il giocatore ieri attraverso un comunicato - e voglio approfittare dell'occasione per dichiarare categoricamente che non ho mai usato droghe o accondisceso all'uso di droghe nello sport e nella società. Mi sono sottoposto regolarmente ai test come ogni altro giocatore durante la mia carriera e i risultati sono sempre stati gli stessi: negativo, come il più recente. La maggiore delusione è non essere stato convocato dall'Inghilterra per una partita che tanto importante non solo per me, ma anche per la squadra e per i tifosi dell'Inghilterra. Ho lavorato duramente fin da piccolo per arrivare dove sono ed essere messo fuori squadra in questo momento cruciale è devastante». «È un peccato per l'Inghilterra come squadra - aveva poi replicato Eriksson - ma è una decisione presa e io devo rispettarla. Sono un allenatore e naturalmente voglio la squadra migliore. Ma in questa occasione con Rio non è possibile». Il Manchester United è solidale con il giocatore e ha rilasciato un comunicato dal tono critico nei confronti della Fa: «Il Manchester United è stato il primo convocato per la questione dalla federazione il fine settimana scorso, quando dei dirigenti vennero invitati per un incontro, domenica pomeriggio, per discutere la situuazione. In nessun modo fin da allora il Manchester United è stato d'accordo con l'approccio della federazione a questo argomento, nè ha appoggiato la decisione della federazione stessa riguardo alla non convocazione di Rio per la nazionale».