Stankovic: «Penso solo alla Lazio»
Le rimanda al mittente e cerca di spiegare ai tifosi il suo modesto rendimento in questo tormentato avvio di stagione. Domenica lo hanno fischiato per la prima volta e lui non ha gradito. Ieri ha voluto chiarire che la storia del rinnovo del contratto non lo condiziona affatto anche se il campo sembra dimostrare il contrario: «Sento dire molte sciocchezze sul mio futuro e sulla vita privata e penso che tutto ciò non sia giusto perché io sto dando il massimo per la Lazio. Magari non sarò al cento per cento della condizione, però nessuno può e deve mettere in dubbio il mio impegno. Sono una persona seria e un professionista inappuntabile. Finché indosserò la maglia biancoceleste farò di tutto e di più per aiutare la squadra a vincere e a raggiungere gli obiettivi che si è imposta all'inizio della stagione». Aria di divorzio. Nella parole del serbo si legge la sua amarezza per un accordo che non si riesce a trovare. La vicenda del contratto è nota: la società biancoceleste da due mesi ha presentato al suo agente Fioranelli un'offerta sontuosa, da 2,6 milioni di euro a stagione fino al 2008. Un investimento di quasi 13 milioni di euro netti, ma Moratti, che può prendere il giocatore a giugno senza spendere un euro, ha alzato la posta arrivando a 3,5 milioni a stagione. Finora i segnali sono di freddezza nel clan del centrocampista. E Stankovic giura di pensare solo alla Lazio: «Resto convinto che la squadra possa competere ad alti livelli in campionato e in Champions League e per questo darò il mio totale contributo. I fischi di domenica? Credo che un evento del genere faccia parte della vita di un calciatore, a volte può capitare di essere contestati, a volte di essere osannati, l'importante è mantenere il massimo equilibrio come faccio io. Le mie vicende contrattuali non mi condizionano affatto, ci rivedremo con i dirigenti tra qualche settimana ma nessuno dovrà mai dubitare sulla determinazione e sull'impegno del sottoscritto durante le partite». Per confermare le sue intenzioni ieri ha lasciato il ritiro della sua nazionale per un leggero affaticamento muscolare. È rientrato a Roma per non rischiare di saltare la partita di San Siro di domenica 19 quando riprenderà il campionato: «Posso dire a tutti i tifosi della Lazio che sono tranquillo e che mi sto già preparando alla sfida contro il Milan perché l'infortunio subìto in nazionale è stato davvero di poco conto. Ora ho in mente solo quella sfida perché credo nelle possibilità della Lazio». Per un caso tutt'altro che risolto ce n'è un altro che si sta aprendo: il rinnovo del contratto di Peruzzi anch'esso in scadenza a giugno rischia di diventare un tormentone fino all'1 gennaio quando il portierone sarà libero di trovarsi una squadra per la prossima stagione. Bonetto, procuratore del giocatore, attende una proposta dai dirigenti laziali: «Non sono preoccupato della situazione. Ho sentito Cinquini e mi ha chiesto di aspettare un mese (fino al prossimo CdA, ndr) prima di poter fissare un incontro. Angelo vuole restare, spero che anche la Lazio abbia la stessa intenzione». Intanto Alberto Zaccheroni, da vero signore, ha sottoscritto il piano Baraldi. Ieri mattina è stato raggiunto un accordo secondo il quale Zac accetta, in compenso per la stagione 2002/03 non ancora liquidata dalla Lazio, azioni della società per circa 900.000 euro. Le azioni verranno corrisposte al tecnico in occasione del prossimo aumento di capitale della società. Tra i dubbi di Stankovic, le ansie per Peruzzi finalmente una buona notizia.