Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

LO JUVENTINO PRECISA

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

In casa azzurri il più fervido sostenitore dell'idea del presidente del sindacato dei calciatori Sergio Campana, lanciata dopo il caso Zambrotta, è il portiere juventino Gianluigi Buffon. Ma la proposta spacca l'ambiente: Nesta e Gattuso sono decisamente contrari, lo stesso Zambrotta sta con Campana in modo molto equilibrato. E oggi a Coverciano verrà il vicepresidente dell'associazione Gianni Grazioli per cercare di convincere gli azzurri. Buffon ha sull'argomento idee chiarissime e indica anche l'entità della punizione da infliggere ai simulatori, cinque giornate. «È giustissimo - dice - punire i simulatori con la prova tv. È un modo per aiutare i giocatori ad essere sinceri. Se un calciatore sa che simulando un fallo rischia di prendere cinque giornate di squalifica non si fa condizionare dalla reazione dei compagni e arriva sempre a fare ciò che si sente». Zambrotta sta con Campana e Buffon, ma liquida l'argomento con poche parole: «L'uso della prova tv per punire i simulatori può essere una idea positiva». Respinge l' idea Gattuso: «Non credo che la squalifica di un calciatore attraverso la prova tv possa essere un deterrente per i simulatori. E poi non porta benefici a chi ha subito un torno. Ad esempio: ora è toccato al Bologna, ma se il giocatore venisse squalificato al Bologna non andrebbe niente, se ne avvantaggerebbe il prossimo avversario della Juventus». Motivazioni chiarissime anche per il no di Nesta: «Sono contrario alla prova tv, ma se dovesse servire per prendere una decisione in campo l'accetterei. Se invece venisse usata per squalificare qualcuno, questo proprio no, altrimenti chi subisce il danno avrà anche la beffa». E Nesta confessa: «Una volta ci ho provato anch'io, l'arbitro ci stava cadendo, ma poi non ha dato il rigore. A volte la tentazione è grande e ci provi: qualche volta ti va bene, altre prendi un cartellino giallo. L'idea sarebbe non trovarsi mai in queste situazioni. Mi spiace che un tale episodio sia capitato a Zambrotta, un ragazzo timido e bravo». Gianluca Zambrotta trova un difensore d'eccezione: Giovanni Trapattoni. «Nel calcio italiano sento solo moralismi - ha detto il ct in vista di Italia-Azerbaigian, non tanto e non solo per difendere il giocatore azzurro, quanto anche la sua concezione del calcio -. Zambrotta è come tutti i giocatori: va in campo e fa quello che fanno gli altri - ha aggiunto - Io ai miei ho sempre detto di non far fallo di reazione, tutto il resto fa parte del gioco. Chi è senza peccato, tiri il sasso: io le mani le nascondo dietro...». Sul caso Zambrotta e sulla prova tv, è intervenuto anche il presidente del Coni Gianni Petrucci. «La moviola in campo? Non sono d'accordo - ha spiegato Petrucci - snaturerebbe il calcio. Le immagini televisive sono utili solo sul gol-non gol. Ma non concentrerei il discorso sulle possibili innovazioni tecnologiche. Più degli strumenti per smascherare i furbi, è opportuno concentrarsi sulla possibilità di cambiare la mentalità dei giocatori. Si deve far capire loro che è l'etica che dà forza a uno sport. Come? Durante le riunioni con il mister o con i dirigenti, negli spogliatoi, sottolineando i principi etici e il rispetto verso l'arbitro e verso gli avversari».

Dai blog