FIRENZE — Il periodo non è certo dei migliori.
Anche lo scorso anno faticai all'inizio, vista anche la mia struttura fisica. La preparazione è stata mirata al turno preliminare di Champions. Certo la tournèe americana qualche scoria l'ha lasciata, non ci ha aiutato, ma ora sto lavorando bene. Non mi è mai mancata la fiducia nei miei mezzi, il lavoro è l'unica soluzione. Per me è importante avere continuità ma è giusto che una squadra importante come la Lazio abbia valide alternative». La Lazio non è brillante come nella passata stagione ma il centravanti azzurro non è fattao preoccupato di questa flessione naturale: «Finora abbiamo disputato ottime gare, abbiamo vinto quasi sempre. Ci può essere un momento di flessione, ma sul piano del gioco, non dei risultati. È un momento nel quale dobbiamo creare tanto e purtroppo alla prima occasione subiamo gol. Ma è in queste occasioni che si vedono le grandi squadre perchè fanno comunque risultato e noi ci stiamo riuscendo. Dobbiamo passare indenni questo momento perchè alla fine torneremo a giocare nella maniera che sappiamo, visto che non si può passare in 7 giorni da fenomeni a brocchi. Ritengo la Lazio più competiviva della scorsa stagione, visto che la rosa è più ampia. Per quanto mi riguarda mi girano un po' le scatole a stare in panchina, è normale che ci stia male, ma chiunque avrebbe questo stato d'animo». Intanto Inzaghi si è preso la maglia da titolare... «Un attaccante si misura con i gol, quindi è giusto che giochi chi segna, lui sta meglio e dà garanzie, e se il mister ritiene che io non possa dare queste garanzie per me è solo uno stimolo in più». Domenica scorsa nella gara vinta di misura contro il Chievo c'è stato il successo del maglia-day. «Un colpo d'occhio eccezionale, una cosa toccante. Vedere lo stadio tutto biancoceleste è fantastico, e fra l'altro distingue i nostri tifosi dagli altri». Sim. Pie.