HO fretta, sono contento di come sto giocando ed il gol arriverà».
Il centrocampista brasiliano aspettava solo il momento giusto, come una star che esce sul palcoscenico soltanto quando il pubblico è al culmine dell'attesa. E il picco dell'attesa era domenica sera a San Siro, per il primo derby dell'anno, il primo derby meneghino vissuto da Kakà. Per una volta, allora, il brasiliano, pur senza mettere da parte le deliziose rifiniture per i compagni, si è fatto trovare nel posto degli attaccanti di razza, lì dove si apre un pò di spazio al centro dell'area, pronto ad inzuccare un assist di Gattuso. Il primo gol in Europa per un brasiliano è importante, ma Kakà ha scelto il modo migliore di segnarlo. La sua è una storia d'amore con la sfida della Madonnina che rischia di durare a lungo, a conferma del feeling con i derby che Ricardo Izecson dos Santos Leite ha sempre avuto. Nato e cresciuto calcisticamente nel San Paolo, Kakà ha segnato il suo primo gol da derby nel 2001, esattamente il 4 febbraio nel torneo di San Paolo contro il Santos che andò in vantaggio con Dodò al 12', un minuto prima che Reginaldo pareggiasse. E proprio domenica il giovane brasiliano ha ricordato la prodezza: «Il gol contro l'Inter - ha detto - è il più importante della mia carriera. È più importante di quello che feci nel mio esordio nel San Paolo contro il Santos. Non potevo immaginare un esordio migliore nel derby di Milano». Gol e prestazioni che confermano la bontà delle scelte di Ancelotti che ha riposto fiducia in lui sin dall'inizio: «Devo ringraziare il tecnico - ha proseguito Kakà - mi sta dando l'opportunità di maturare e mi sento sempre più a mio agio negli schemi del Milan». C'è voluto poco per convincere il tecnico milanista, come ci volle poco per convincere Oswaldo Alvarez. L'allora allenatore del San Paolo rimase impressionato dalla prestazione di Kakà nel derby con il Santos e così, un mese dopo, decise di puntare ancora su di lui nella finale di ritorno del Torneo Rio-San Paolo contro il Botafogo. Il San Paolo aveva vinto all'andata 4-1 in trasferta ma la festa stava per essere rovinata visto che gli ospiti erano andati in vantaggio 1-0: Alvarez mandò in campo Kakà che segnò una doppietta, ribaltando il risultato davanti agli 80.000 del Morumbi.