Nell'ex PalaEur rimesso a nuovo la Virtus affronta una squadra tormentata da problemi societari Giallorossi senza l'infortunato Barton
Alle spalle una stagione, la scorsa, piena di soddisfazioni e capace di risvegliare sopiti entusiasmi, con una finale per il titolo accarezzata e sfuggita per due punti ed il ritorno nell'Europa che conta. Ed allora oggi (palla a due alle 18,15) contro Roseto, squadra dall'incerto futuro per travagli societari, si riapriranno le porte del rinnovato dell'ex PalaEur, oggi omonimo della Virtus con cui condivide l'importante sponsor. Ci sarà da vincere la conseuta emozione della prima di una stagione che si allungherà per almeno 50 partite. Bisognerà anche capire come il pubblico reagirà allo spostamento in quell'impianto che è stato teatro dei più grandi successi del basket romano ma che da tre anni aveva serrato la porta per il lungo e tormentato lifting. Sulla carta sembrano ben poche le insidie che Roseto, che solo poche ore fa ha avuto la conferma di poter prendere parte al campionato visto l'improvviso dietrofront di Nino Tulli, l'uomo che aveva rilevato la società da Amadio trasferitosi a sua volta a Pesaro, potrebbe portare alla Virtus. Ma Piero Bucchi non si fida. Perchè la sua Lottomatica è un pò un cantiere aperto. Via Jenkins, Parker, Zanelli e Monti sono arrivati, in attesa di spendere l'ultimo visto per un extracomunitario di valore (potrebbe essere Derrick Dial, ex Virtus Bologna) Bennerman, Griffith Bowdler e Barton. Quest'ultimo però è alle prese con problemi muscolari e non sarà della partita. Gli altri tre invece potrebbero essere l'ago della bilancia della stagione. Bennerman dovrà mostrare quelle doti di regia che Jenkins in più d'un'occasione aveva sacrificato per il suo istinto da playground, mentre l'accoppiata Griffith-Bowdler, affiancata a Tusek e Tonolli, dovrà garantire solidità a centro area e controllo dei rimbalzi. Accanto a loro lo zoccolo duro, con Myers che ha promesso di sfogare sul campo la sua rabbia per le polemiche di questi giorni, Righetti, rinfrancato dal bronzo azzurro ed in quintetto per il forfait di Barton, e «Pando» Bonora, il metronomo della squadra. Si va a cominciare quindi, sperando che la gente sia subito pronta a stringersi attorno a questa squadra.