SECONDO LA LEGGENDA SIENA FU FONDATA DAL NIPOTE DI ROMOLO
La leggenda della fondazione di Siena racconta che i figli di Remo, i ventenni Senio e Aschio, per non finire come loro padre e rischiare di essere uccisi dallo zio Romolo fuggirono da Roma portando con se la statua della Lupa rubata nel Tempio di Apollo e montando un cavallo bianco e un cavallo nero comparsi al termine di una tempesta. Dopo tre notti di galoppo i due giovani si fermarono sul luogo dove fondarono Castel Senio, la parte più antica di Siena che perciò ha come colori il bianco e il nero e come simbolo della Lupa, che si mostra però ringhiosa e non placida come quella giallorossa. Una riproduzione della Lupa capitolina, vecchio dono del Comune di Roma, con la dedica «A Siena romana», si trova ancora nell' 'Entronè, un cortile del Palazzo pubblico dove si radunano cavalli e fantini prima della corsa del Palio. E proprio dai colori bianconeri della Balzana, il gonfalone municipale riprodotto sugli antichi palazzi della città toscana patrimonio mondiale dell'Unesco, derivano i centenari colori del Siena Calcio, la vecchia Robur, ormai da molti definito la 18/ma contrada, quella amata da tutti i senesi, in aggiunta alle 17 contrade del Palio. Il tifosissimo sindaco Maurizio Cenni ha rilevato con orgoglio che il Siena è una delle poche squadre che ha come colori gli stessi della città. Come la Roma. Il legame della Siena calcistica è però forte anche con l'altra metà della capitale: il Siena annovera tra le proprie fila sia ex romanisti, come Guigou e Cufrè, sia ex laziali, come Chiesa, Lazetic e lo stesso allenatore Papadopoulo. Il senese Bernardo Corradi poi, contradaiolo del Bruco che ancora a luglio ha vestito i colori della propria contrada durante il corteo storico del Palio e ad agosto è stato tra i primi a impossessarsi del drappellone vinto, è uomo di punta della Lazio, oltre che della Nazionale. Della contrada del Bruco è anche l'arbitro Trefoloni, mentre l'olimpionica della scherma Margherita Zalaffi, veterana della squadra azzurra, proviene dalla Pantera. Ma guai a confondere il sacro e il profano, come mettono i guardia i senesi, e lo stesso Corradi, interpellati sul confronto fra appartenenza contradaiola e tifo calcistico. La Serie A nell'anno del centenario è per i senesi solo la ciliegina su una torta già buonissima di suo. Una ciliegina, però, sempre più gustosa che adesso consente di ospitare il Derby delle Lupe con la «Zia Roma», di cui il presidente bianconero De Luca si dice anche tifoso.