Conferimento «honoris causa» all'università di Cassino in Scienze Motorie. «Emozione più grande dell'82» Zoff si laurea: «E ora la presidenza Figc»
Dino Zoff si è laureato ieri mattina, e così ha definito l'avvenimento. Il riconoscimento è stato conferito all'ex portiere e allenatore della Juventus e della Nazionale dal dipartimento di Scienze motorie dell'università di Cassino, che ieri ha compiuto tre anni. La laurea «honoris causa» conferita a Zoff è dunque anche la prima laurea in assoluto conferita da questo dipartimento. Emozionatissimo nel ricevere il diploma dal rettore Paolo Vigo, Zoff ha cominciato il suo discorso dando una chiave di lettura del riconoscimento: «L'unica giustificazione di questa laurea si può rintracciare nel rispetto massimo che ho avuto dell'etica nella mia carriera: il rispetto delle regole, in tutto e per tutto». E il rispetto delle regole ha un significato non aleatorio, nell'idea dello sport dell'ex calciatore, che ha chiarito con qualche esempio il suo punto di vista: «L'infrazione delle regole, dalla semplice simulazione all'esultanza programmata dopo un gol - ha spiegato il dottor Zoff - rappresenta una mancanza di rispetto per l'avversario. Andando oltre questi comportamenti si arriva al doping, che è una mancanza di rispetto per la propria costituzione fisica. L'uomo, l'atleta dev'essere invece anche disposto a rinunciare a qualcosa in termini di risultato pur di stare nelle regole». Durante la conferenza stampa Zoff ha dichiarato che sarebbe più che disposto a candidarsi per ricoprire «un ruolo fondamentale» nella Federcalcio. «Non escludo nulla, non posso dire che in futuro non entrerò nella Federazione. Se poi ci sarà la voglia di farmi ricoprire un ruolo importante, sarò ben lieto di farlo, per il grande amore che ho per questo sport. Il mio modo di pensare e lavorare lo conoscono tutti: se ci sarà la volontà di tanti sarò ben lieto di accettare una candidatura». E cosa pensa della crisi vissuta dal calcio questa estate? «Inutile chiederlo. Chi mi conosce sa che non posso che giudicarla un fatto deleterio». Il rapporto tra calcio e politica per l'ex ct della Nazionale è un argomento delicatissimo a partire dal dopo Europei del 2000, quando in seguito alle critiche dell'allora leader dell'opposizione Silvio Berlusconi decise di dimettersi da commissario tecnico dell'Italia. «Nel calcio ognuno può discutere le scelte tecniche - ha detto Zoff - per questo io sono portato a parlare poco. Ma se andiamo ad analizzare gli Europei del 2000, l'Italia si comportò benissimo, non solo sotto l'aspetto tecnico, ma sotto ogni profilo. Alla fine abbiamo perso su un rinvio del portiere. Inutile discutere ancora le scelte tecniche: è stato un incidente di quelli che nel calcio possono capitare». L'ultima battuta di Zoff a Cassino è dedicata alla «sua» Lazio. «Sta attraversando un periodo non felicissimo, però ha grandi mezzi e sono sicuro che lotterà fino alla fine per lo scudetto». L'ultima esperienza di Zoff su una panchina risale a due anni fa: Cragnotti lo esonerò a settembre 2001 dopo la sconfitta interna contro il Nantes in Champions League. Zoff salutò lo stadio tra gli applausi della gente e della Curva che riservò cori ostili a Zaccheroni, successore designato del Mito Nazionale.