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Vantaggio di Sionko, raddoppio dell'ex Poborsky. La doppietta dell'attaccante regala un punto a Mancini

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La più eclatante dopo un'ora di gioco: il rigore giustamente concesso alla Lazio. Un'episodio che ha segnato la partita e sul quale l'ausilio della moviola dà ragione al direttore di gara. Simone Inzaghi viene servito in area e finisce a terra sull'ostruzione di Johana, che trattiene nettamente la maglia dell'attaccante. Poborsky contesta vivacemente, ma il fallo c'è. E fa il paio con l'abbraccio galeotto ricevuto in area dallo stesso Simone Inzaghi, stavolta non visto da Colombo. O almeno non fischiato. Siamo proprio in chiusura di prima frazione, la Lazio cerca di scuotersi dopo il doppio svantaggio; palla in area verso l'attaccante che tenta di girarsi e trova l'ostacolo falloso di Hubchman: al replay l'azione scorretta appare inequivocabile. Ma oltre al rigore, Colombo non concede altre ghiotte opportunità ai biancocelesti per andare in gol: due volte Inzaghi e Corradi vengono fermati per altrettanti fuorigioco inesistenti. La gara si mette male, l'idea che il fischietto francese non porti bene alla squadra di Mancini si fa strada tra i tifosi (con lui, nella Champions del 2000, la Lazio era stata sconfitta in casa dal Leeds). Così fino al rigore concesso a inizio ripresa.

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