di FRANCO BOVAIO RIVALDO ci ha ripensato e anziché andare via resta e va in panchina; ...

Seedorf, infortunato, lascia il posto a Serginho, mentre Gattuso, squalificato, è sostituito da Ambrosini. Ancelotti arriva sulle coste dell'Atlantico con i postumi dell'influenza. Frammenti di un Milan che pareggia 0-0 sul campo di un Celta all'esordio casalingo in Champions. Dopo la vittoria casalinga con l'Ajax il pari va bene agli uomini di Ancelotti, anche se resta lo squallore di una partita senza neppure un tiro in porta. Su Vigo piove e per queste latitudini non è certo una novità. Nel Celta (che ha mister Lotina, in tribuna perché squalificato) stupisce la rinuncia a Milosevic e incuriosisce la presenza dell'ex romanista Vagner, brasiliano dei tempi di Zeman. Il Milan, nonostante l'unica punta, sulla carta pare molto offensivo, con Cafu, Rui Costa, Kakà e Serginho in campo tutti insieme. Ma è solo un'impressione, tanto che il primo tiro della partita è del Celta e arriva solo al 28', dopo mezz'ora di niente. Dida para senza problemi. Il fatto è che le due squadre paiono spuntate: senza Milosevic gli spagnoli non hanno un punto di riferimento in attacco; mentre il Milan, con il solo Shevchenko davanti, finisce sempre nell'imbuto difensivo creato ad arte da mister Lotina. La palla gira molto a centrocampo, l'equilibrio tattico domina e lo spettacolo ne soffre. Sul finire (45') Mostovoi prova a sorprendere Dida da fuori con un tiro a girare, ma il portierone brasiliano è attento e para. Il primo tempo finisce 0-0 e il fischio dell'inglese Riley è salutato con gioia anche da chi assiste alla gara, veramente brutta. Nell'intervallo si scaldano Inzaghi e Milosevic e l'impressione è che i due mister si siano accorti che in fase d'attacco le loro squadre proprio non vanno. Il niente del primo tempo, infatti, continua anche nella ripresa, con il Milan che non arriva mai al tiro e il Celta (che sembra crederci un po' di più) che lo fa solo da fuori. Accanto ad Inzaghi, a questo punto, si scalda anche Rivaldo e i pochi milanisti al seguito si infiammano. Ad entrare, però, è Milosevic e stavolta ad accendersi sono i tifosi padroni di casa. Lo slavo è carico e la partita si scalda un pò. Niente di che, per carità, ma meglio di prima sì. Ancelotti pensa che per tenere lontano il Celta dalla propria area bisogna rinforzare l'attacco e mette dentro Inzaghi e Rivaldo al posto dei deludenti Serginho e Kakà. Curiosa la staffetta tra Rivaldo e quest'ultimo, considerato il suo erede designato. Una serata già buia di per sé, poi, al 22' lo diventa ancora di più, con metà dell'impianto di illuminazione che si spegne. Sul campo, però, si vede bene e l'arbitro fa proseguire. Il Celta prova a sfruttare l'ariete Milosevic con i cross in area ma la difesa milanista controlla bene e raramente va in affanno. Intanto in attacco arrivano pochi palloni, Inzaghi e Rivaldo non riescono a mettersi in mostra e tutti continuano ad aspettare il primo tiro in porta del Milan. Alla fine bisogna accontentarsi di una partita fatta di tanti cross del Celta, qualche parata facile di Dida, molto fraseggio a centrocampo e un bel po' di pioggia. Sulle coste spagnole dell'Atlantico è così. Alla fine, a voler essere ottimisti, per il brutto Milan di ieri sera è una trasferta insidiosa ormai messa alle spalle.