Nelle sette partite ufficiali solo quattro gol su sedici sono arrivati dalle punte Corradi e Lopez in ritardo, Inzaghi va ad intermittenza, Muzzi fermo ai box
Per carità, sedici gol segnati dalla Lazio in sette partite sono un bottino più che sufficiente, ma il digiuno degli attaccanti comincia a preoccupare Mancini. Troppe le occasioni fallite sotto porta da Lopez e compagni. Solo quattro reti (il 25% sul totale) sono arrivate dalle punte che continuano a sperperare il lavoro della squadra. Il tecnico cerca correttivi, spera nell'esplosione di Muzzi e si aspetta un contributo più decisivo da Corradi e dal Piojo, venticinque gol in due nella passata stagione. Inzaghi è l'unico che finora è in linea con le previsioni della vigilia con due centri in tre gare di campionato disputate. Negativo il bilancio dell'attaccante della nazionale che, dopo l'esordio positivo contro il Lecce, si è fermato evidenziando limiti di tenuta dovuti anche la sua struttura muscolare. La delusione più grande, per il momento, è Lopez, ancora a secco. Risolti i problemi di contratto l'argentino che a Empoli aveva segnato un gol regolare annullato dall'incerto arbitro Gabriele, non riesce più a lasciare il segno. Appare stanco nonostante siamo ancora all'inizio della stagione, in queste prime partite non è stato mai in grado di fare la differenza con le sue proverbiali accelerazioni. Mancini conta di recuperare lui e gli altri per le prossime gare, a cominciare da quella di domani contro lo Sparta. Aspettando Muzzi, il valore aggiunto di un reparto che ha confermato vizi antichi e che forse non è stato rafforzato come si sarebbe dovuto nel corso dell'estate. L'ex bomber dell'Udinese può essere la Panacea di tutti i mali, ma prima deve risolvere i problemi al ginocchio. I tifosi sperano, il tecnico pure perché non c'è più tempo da perdere in campionato e, anche in Europa, bisogna subito replicare la vittoria contro il Besiktas per ipotecare il passaggio agli ottavi di finale. Lo sfogo di Negro «Ho sbagliato io, il primo gol è tutta colpa mia». Il difensore laziale fa autocritica il giorno dopo il rocambolesco pareggio a Empoli. «Non è vero che ci specchiamo un po' troppo, è solo che non riusciamo a segnare ma la colpa non è degli attaccanti, bensì di tutta la squadra. In ogni caso abbiamo parlato tra di noi all'interno dello spogliatoio e abbiamo capito quali sono i problemi. Dalla prossima partita dobbiamo riuscire a concretizzare di più». Poco tempo per riflettere perché all'orizzonte c'è lo Sparta Praga. «Dobbiamo stare attenti - afferma Negro - soprattutto a Poborsky. Mi auguro che non abbia una giornata felice come capitò due anni fa nell'ultimo turno di campionato con l'Inter, altrimenti saranno guai». Sul futuro ha le idee chiare: «Ho un altro anno di contratto, spero che pure la Lazio voglia rispettarlo. Poi vorrei rimanere qui come dirigente» Muzzi migliora La squadra, dopo il pareggio di Empoli è tornata in campo ieri mattina per preparare al meglio la prossima sfida di Champions League contro lo Sparta Praga (dirigerà il francese Colombo). Ieri Mancini ha diviso il gruppo in due: coloro che sono scesi in campo al Castellani hanno svolto un lavoro differenziato, tutti gli altri hanno intensificato il ritmo. Muzzi ieri ha svolto tutto l'allenamento con i compagni: una buona notizia per Mancini che soltanto oggi deciderà se convocare o meno l'attaccante per la partita di domani contro i ceki. Anche Giannichedda ha ripreso a correre. Il mediano potrebbe tornare a disposizione dell'allenatore per la prossima partita di campionato contro il Chievo, giorno del «Maglia-day». Sono previsti alcuni cambi rispetto alla squadra di Empoli: in difesa torneranno Stam e Couto, a centrocampo Albertini e Conceiçao, in attacco Corradi che affiancherà Inzaghi.