di TIZIANO CARMELLINI BASTANO tredici minuti alla Roma 2 per spianare il Vardar Skopje.
Capello si permette il lusso di mandare in panchina fenomeni per trecento miliardi, De Rossi di far impazzire l'Olimpico con un cucchiaio alla Totti e di raccogliere i complimenti di Sensi in tribuna: «Quel ragazzo è uno spettacolo», commenta il numero uno giallorosso. Il resto è show, con la Roma che arriva da tutte le parti, il Vardar che prova a fare quel che può (nulla, non tira mai porta) e nuove certezze per Capello. Una su tutte: un De Rossi così, non può non giocare... sempre. Capello cambia Roma Lo aveva detto il tecnico giallorosso che avrebbe giocato chi finora s'era visto meno: così è stato. La Roma 2 che si presenta in campo non ha Totti, Cassano, Emerson, Zebina, Mancini, Candela e Pelizzoli: oltre all'infortunato Montella. Una robetta da trecento miliardi spalmati in panchina a guardare, tra sghignazzi e grasse risate, i compagni che corricchiano per il campo contro un Vardar a tratti imbarazzante. D'Agostino va a fare il Totti, o almeno ci prova anche se gioca molto sulla destra del campo. Delvecchio scopre la piacevole compagnia del colosso norvegese Carew che lì davanti intraprende una vera battaglia con l'ostico Vasoski che lo prende a uomo dal primo minuto. A centrocampo torna De Rossi: e si vede. Il giovane romano conduce le danze con sicurezza, fa tirare un bel sospiro di sollievo a Capello che ha trovato l'intercambiabilità anche lì in mezzo e ipoteca una maglia da titolare per il futuro. Al suo fianco Dacourt con fasce a Tommasi e Lima. Novità anche in difesa dove Capello dà un turno di riposo a Zebina e mette sulla destra l'altro colosso giallorosso: Dellas. A ritmo di sirtaki Proprio il greco sblocca il risultato. Nasce tuto da un affondo di Delvecchio chiuso dalla difesa ospite in angolo. Sulla bandierina va D'Agostino, vero e proprio rifornimento dalle due fasce per le punte centrali. Sulla palla nel mezzo il greco sfrutta tutti i suoi centimetri e infila per l'uno a zero il povero Jovcev. In campo c'è solo la Roma e i giallorossi ci prendono gusto. Sette minuti e arriva, inevitabile, il raddoppio dei padroni di casa. L'Olimpico impazzisce per il 2-0 siglato dal nuovo talento De Rossi che raccoglie l'invito (anzi in realtà è lui stesso a chiamarlo con uno scatto che apre in due la difesa macedone) di Dellas e inchioda per terra Jovcev con un cucchiaio alla Totti: il capitano in panchina applaude. «Il cucchiaio è di casa», commenterà il capitano nell'intervallo. Scocca l'ora di Carew Con il gioco saldamente in mano, la Roma continua a far danni sulle due fasce, alla ricerca della testa del norvegese voluto da Capello proprio per questo. La torre giallorossa ci prova a più riprese, ma la traversa prima e la scarsa precisione poi, gli negano il primo gol in Coppa Uefa con la maglia della Roma. La seconda frazione di gioco si riapre più o meno come s'era chiusa la prima: Roma avanti a testa bassa e Carew in cerca del gol. Che arriva, puntuale, dopo un paio d'incornate fuori di un soffio. La palla nel mezzo la mette sempre D'Agostino e la torre castiga per la terza volta il modestissimo Vardar. Allo scadere il 4-0 di Delvecchio. Finisce così e il 15 ottobre a Skopje, il match di ritorno protebbe essere solo la solita formalità.