di PAOLO DE LUCA UNA STANGATA senza precedenti.
Cinque gare su campo neutro e a porte chiuse. Il Napoli paga un prezzo molto salato per i fatti di Avellino, dove sabato sera un manipolo di teppisti ha messo a ferro e fuoco un'ala dello stadio «Partenio». Il giudice sportivo, nelle motivazioni che illustrano la decisione, si dice «perfettamente consapevole» della straordinarietà della misura disciplinare «mai applicata per le gare del campionato nazionale professionisti, almeno in tempi recenti» anche in presenza di condotte violente che avevano portato a squalifiche del campo. Ma lo stesso giudice è «convinto della straordinarietà del livello di gravità» di quanto accaduto ad Avellino. Il giudice aveva ritenuto «misura adeguata all'entità di tutti i fatti violenti» la squalifica del campo del Napoli «per sette giornate di gara, da disputare a porte chiuse». Sono poi state considerate alcune attenuanti: gara in trasferta, in uno stadio sul quale la società partenopea «non aveva potere concreto di esercitare un ruolo di organizzazione» «Nessun collegamento può sussistere» tra l'incidente che ha causato la morte del giovane Sergio Ercolano (ieri si sono svolti i funerali a San Giorgio a Cremano) e le azioni dei teppisti, afferma il giudice nella sentenza. «Chi è entrato così «equipaggiato» nello stadio portando passamontagna e spranga aveva premeditato di farne un uso violento e non poteva certamente nè sapere nè prevedere il tragico infortunio mortale a quel giovane precipitato dalla tettoia». Il Napoli quindi - ferma restando la possibilità di presentare reclamo alla Commissione Disciplinare ed eventualmente alla Commissione d'Appello Federale per chiedere la riduzione della sanzione - dovrà giocare in campo neutro e a porte chiuse le gare contro l'Ascoli (sabato prossimo 27 settembre a Campobasso), il Livorno (domenica 12 ottobre), il Vicenza (sabato 18 ottobre), il Torino (sabato 25 ottobre) e la Salernitana (domenica 9 novembre). Il ritorno al San Paolo e alle porte aperte per gli spettatori è previsto per martedi 18 novembre alle 20.30, quando è in programma Napoli-Ternana. Resta poi ancora da decidere il risultato sportivo di Avellino-Napoli e, quindi, la classifica delle due squadre. La decisione spetta al giudice sportivo che la prossima settimana prenderà in esame il reclamo dell'Avellino che chiede il 3-0 a tavolino. «Sono sconcertato da queste decisioni e reagirò prontamente assieme alle persone che collaborano con me». Questo il primo commento del presidente del Napoli Salvatore Naldi. «Pur rendendomi conto che questo provvedimento ha un significato esemplare - afferma Naldi - la strada giusta è quella di risolvere con la prevenzione e non certamente quella di individuare il capro espiatorio. Esaminiamo la vicenda - conclude Naldi - interveniamo sul sistema, le garanzie, le attrezzature e la gestione della persone responsabili». Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino. «In questi giorni sono stati dati giudizi generalizzati e immeritati su Napoli e sui suoi giovani. Si parla un pò ovunque di Napoli come della città della violenza, ma sappiamo bene che non è così». Intanto gli abbonati del Napoli sono pronti ad adire le vie della giustizia civile e amministrativa contro la decisione del giudice sportivo. Un pool di sei avvocati è pronto a presentare ricorsi sia al Tar che al tribunale, per le rispettive competenze, chiedendo di sospendere la sanzione inflitta al Napoli: secondo i legali gli abbonati, non avendo sottoscritto alcuna clausola compromissoria, non possono accettare il provvedimento della giustizia sportiva che li lede.